La Nuova Sardegna

Olbia

Tentata estorsione: l’emiro del Qatar citato come teste

di Tiziana Simula
Tentata estorsione: l’emiro del Qatar citato come teste

Marini e Bardanzellu a giudizio per i terreni del Mater Olbia Nella lista della difesa anche la sceicca di Doha e i ministri

22 febbraio 2018
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TEMPIO. Doveva aprirsi ieri di fronte al tribunale in composizione collegiale il processo all’imprenditore di Codrongianus Alessandro Marini, 42 anni, e al suo socio in affari Pier Luigi Bardanzellu, 59 anni di Olbia. I due devono rispondere di tentata estorsione ai danni della Sardinia Healthcare and Reserch proprierties srl, società proprietaria del Mater Olbia, e della amministrazione giudiziale della fondazione Monte Tabor (l’ex San Raffaele). L’udienza è invece slittata al 18 luglio per l’impossibilità di comporre il collegio dei giudici.

Un processo che fa discutere prima ancora del suo inizio. Tra i testimoni che il difensore di Alessandro Marini ha citato figurano infatti nomi eccellenti. Nell’elenco depositato dall’avvocato Giuseppe Nicola Murineddu, attualmente unico difensore di Marini (il legale ha detto in aula che i precedenti due avvocati sono stati revocati), compare Tamin bin Hamad al-Thani, ovvero l’emiro del Qatar. Chiamato a testimoniare nell’aula del tribunale di Tempio, insieme a Sheikha Mozah bint Nasser Al Missned, la sceicca di Doha, presidente della Qatar Foundation che ha finanziato l’acquisizione e il completamento dell’ex ospedale San Raffaele di Olbia, finita in questi giorni inconsapevolmente al centro di una polemica politica per via della decisione del sindaco Nizzi di intitolare a lei la nuova scuola di Maria Rocca. Ma l’elenco dei testimoni è lungo: tra i 20 nomi, il marito della sceicca, lo storico emiro di Doha. E ancora, ministri del Qatar e l’ex procuratore della società Sardinia Healthcare and Reserch proprierties, Lucio Rispo.

La vicenda che ha portato Marini e Bardanzellu davanti ai magistrati penali è relativa alla tentata estorsione portata avanti ai danni della società qatariota, che si è costituita parte civile con l’avvocato Angelo Merlini, e dell’amministrazione del Monte Tabor, rappresentata dal penalista sassarese Agostinangelo Marras. Secondo l’accusa, nel maggio 2015, Marini aveva tentato di far saltare la firma del contratto di acquisizione della struttura da parte del Qatar rivendicando la proprietà dei terreni sui quali sorge l’ospedale. Il tentativo di Marini era stato bloccato dall’azione giudiziaria della Procura.

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