La Nuova Sardegna

Olbia

Piano Technital fermo, l’ira di Nizzi

Piano Technital fermo, l’ira di Nizzi

Il sindaco: «La Regione esamini il progetto anti-alluvione, basta perdere tempo»

01 giugno 2018
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OLBIA. Quando si parla del Piano anti-alluvione i toni sono destinati a salire. Il sindaco Settimo Nizzi, che nel progetto alternativo al Mancini ci ha messo la faccia e 200 mila euro di risorse comunali, non accetta il silenzio della Regione. Alla fine di febbraio, dopo il via libera al Piano Technital da parte del Consiglio comunale, il primo cittadino ha consegnato a Cagliari il plico con le nuove indicazioni per mettere in sicurezza la città. Rottamato il Piano Mancini, la soluzione è un canale scolmatore di 11 chilometri, quasi tutto in galleria, più una doppia vasca di laminazione a Mannazzu, zona Putzolu. Il voluminoso carteggio dal titolo “Quadro delle opere di mitigazione del rischio idraulico del comune di Olbia. Trasmissione soluzione alternativa” era stato presentato all’Ardis (Direzione generale Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna) e per conoscenza al commissario del Governo contro il dissesto idrogeologico della Regione Sardegna, all’assessorato regionale ai Lavori pubblici e al direttore generale dei Lavori pubblici. La seconda all’assessorato regionale all’Ambiente; la terza al commissario del Governo. Da allora nessun passo avanti è stato fatto. I tempi indicati dall’ingegnere della Technital Simone Venturini rischiano di non essere rispettati. Cinque i mesi per trasformare lo studio di fattibilità presentato in progetto definitivo. Sei mesi per ottenere la Via, la valutazione di impatto ambientale e accedere allo step successivo. Il Consiglio superiore dei lavori pubblici. «Lunedì invierò un’altra lettera alla Regione per sollecitare un intervento immediato – afferma il sindaco Settimo Nizzi nell’incontro pubblico con i cittadini del quartiere Baratta, uno dei più colpiti dalle alluvioni –. Si continua a perdere tempo, a non spendere i soldi a disposizione e a lasciare la città esposta ai rischi. Spero ci stiano ad ascoltare. Chiediamo un incontro tecnico per discutere la nostra proposta con gli organi regionali, per capire come andare avanti. Nel caso in cui si continui su questa strada siamo pronti a rivolgerci al tribunale».

Nel frattempo anche lo Studio d’Equipe, autore del progetto alternativo al Mancini fondato sul canale scolmatore senza vasche di laminazione, ha presentato il suo piano come osservazione al Piano Technital. I professonisti dell’Equipe sono convinti che si possa mettere in sicurezza la città senza creare le vasche di laminazione, considerate il vero punto debole del progetto approvato dal Consiglio. (se.lu.)

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