La Nuova Sardegna

Olbia

Dipendenti Air Italy in rivolta: "La compagnia sarda siamo noi"

Dipendenti Air Italy in rivolta: "La compagnia sarda siamo noi"

Proteste e presidio a Olbia. Un corteo davanti al municipio per sollecitare l'intervento del sindaco

13 dicembre 2019
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OLBIA. «La compagnia sarda siamo noi». L'hanno gridato oggi lavoratori di Air Italy, che in occasione dello sciopero che sta mettendo a dura prova i collegamenti aerei in Sardegna e in Italia, hanno scelto di manifestare davanti alla sede del Comune di Olbia «per chiedere al sindaco Settimo Nizzi di fare tutto ciò che è nelle sue possibilità per sbloccare la situazione», spiegano i rappresentanti territoriali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, promotori della protesta congiunta.

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«Abbiamo registrato un'ottima adesione, specie in considerazione del fatto che l'esercizio dello sciopero nel trasporto aereo è molto complicato», commentano i sindacalisti. Che la partecipazione sarebbe stata massiccia era prevedibile anche alla luce della situazione che stanno vivendo i dipendenti olbiesi di Air Italy. «Dalla mancata realizzazione del piano industriale annunciato 2016 al mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale, passando per i trasferimenti e il progressivo allontanamento della compagnia sarda da Olbia, le preoccupazioni non mancano», confermano le sigle. Non solo. «La continuità territoriale è a forte rischio, difficilmente dopo aprile si potrà scongiurare una proroga», è il timore dei sindacati.

Per loro «è impensabile che Air Italy accetti di garantire ancora la continuità alle condizioni attuali, cioè in perdita». Quanto all'idea annunciata dalla Regione di costituire una flotta tutta sarda, il giudizio è netto. «C'è già, ed è l'ex Meridiana - dicono - occorre interloquire con la proprietà per farle capire che questo territorio è essenziale per la sopravvivenza stessa dell'azienda».

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