La Nuova Sardegna

Olbia

Un centro dello spaccio per rifornire la Gallura

di Stefania Puorro
Un centro dello spaccio per rifornire la Gallura

L’arresto dei tre nigeriani nella stanza-laboratorio dove confezionavano l’eroina Sui loro cellulari più di 70 chiamate in due ore da compratori di tutto il territorio

08 aprile 2020
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OLBIA. Il laboratorio per il confezionamento dell’eroina lo avevano allestito nella stanza da letto che dividevano in tre. Ma questo è niente. Perché i tre giovani nigeriani arrestati l’altro ieri dai carabinieri della sezione operativa del Norm farebbero parte di una rete sicuramente molto estesa, sui cui le indagini vanno avanti. In ogni caso, quello che avevano creato era un centro di riferimento per tutta la Gallura. Sono arrivate più di una settantina di chiamate in meno di due ore, sui loro cellulari, da parte di compratori di ogni paese del territorio che sollecitavano quantità precise di eroina.

Corrieri. C’è di più. Probabilmente era anche in programma una “gita” per consegnare i 23 ovuli (pronti per lo smercio) che sono stati sequestrati. Sono quelli che hanno una forma allungata, leggermente più piccoli, che di solito si mettono in bocca tra denti e gengive e che, eventualmente, vengono ingeriti. Il resto dell’eroina pura recuperata (circa 160 grammi), avrebbe fruttato parecchio sul mercato: si sarebbero potute ricavare almeno 700 dosi, per poi mettersi in tasca dai 30 ai 40 mila euro.

L’operazione. I tre nigeriani, tra i 20 e i 25 anni, sono stati arrestati l’altro ieri, in tarda mattinata. I carabinieri della sezione operativa stavano svolgendo uno dei tanti servizi di controllo del territorio, coordinati dal tenente colonnello Davide Crapa, per contrastare lo spaccio di stupefacenti. Stavano tenendo sotto controllo un giovane nigeriano. E lo seguivano. Quando lui se n’è accorto, nella zona di via Veronese, ha cominciato a correre gettando via un involucro per terra, pieno di eroina. Il tentativo di fuga è durato poco: una volta raggiunta la casa in cui abita, è stato bloccato nella sua camera e qui, i carabinieri, hanno scoperto che la divideva con altri due giovani connazionali, già noti alle forze dell’ordine.

La casa-laboratorio. Più che una casa, avevano a disposizione solo una stanza all’interno di una villetta isolata su piani. Una camera per tre, presa in affitto e pagata in nero. Non sono, però, gli unici inquilini. Perché il proprietario ha dato in affitto a un paio di famiglie straniere anche altre camere. In quella dei nigeriani, su un comò, c’erano involucri di cellophane, materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione, i 23 ovuli di eroina pronti per essere venduti e due sacchetti con altra eroina in polvere per un totale di 160 grammi. Ancora: sostanza da taglio e 650 euro in contanti. I tre sono stati immediatamente arrestati dai carabinieri del reparto territoriale e ora sono ai domiciliari in attesa della convalida.

I collegamenti. Non si esclude che l’arresto dei tre nigeriani possa essere collegato a quello di una settimana fa. In quell’occasione, i carabinieri del Norm avevano ammanettato un altro nigeriano di trent’anni, disoccupato e incensurato, che stava vendendo una dose di eroina a un operaio di Olbia. Poi il successivo controllo nell’abitazione: sotto il letto, erano state recuperate altre 32 dosi di eroina preconfezionate in ovuli di cellophane e 2.150 euro in contanti. Il pusher, adesso, si trova nel carcere di Bancali.

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