La Nuova Sardegna

Olbia

«La scuola, unica strada verso la rinascita»

«La scuola, unica strada verso la rinascita»

La Comunità montana invita la Regione a stanziare più risorse per l’apprendimento a distanza

16 aprile 2020
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MONTI. Le implicazioni dell’emergenza sanitaria in atto che stanno mettendo a dura prova la vita di ciascun cittadino, pongono seri interrogativi alle comunità locali. Oltre ai medici, al personale sanitario, alle forze dell’ordine, all’autorità civile e al mondo del volontariato che, sinergicamente, contribuiscono a far osservare semplici ma pesanti regole di comportamento, la capacità di resistere alle mutate condizioni di vita e rendere l’unica via d’uscita possibile contro la diffusione del contagio, responsabilizzando ciascuno di noi, è la scuola.

È ciò che pensa il presidente della Comunità montana “Monte Acuto”, Andrea Nieddu, che ha inviato una lettera al presidente della Regione Cristian Solinas, illustrando le ragioni del suo pensiero. Per Nieddu – che oltre ad essere un amministratore, è anche dirigente scolastico dell’Istituto di istruzione superiore Antonio Segni di Ozieri – la scuola «rimane l’unico robusto anello in grado di mantenere vivo il rapporto tra istituzioni, studenti e le loro famiglie». Nell’analisi avanzata nella duplice veste scrive: «Seppur repentinamente catapultati da un’altra storia dominata largamente dalla dimensione virtuale, ciò che ha fatto la differenza fin da subito è che, grazie a migliaia di dirigenti scolastici, docenti, personale Ata, non si è perso il legame con le fasce più vulnerabili, bisognose di guida e di saldi punti di riferimento. La sfida epocale che uomini e donne delle istituzioni e del mondo della scuola hanno davanti – prosegue Nieddu –, è impedire che da un’emergenza sanitaria si passi all’emergenza sociale e culturale». Avanza, poi, una riflessione. «Forse neppure un decennio di sperimentazioni avrebbe prodotto una tale metamorfosi della scuola italiana e sarda! Si è fatta di necessità virtù». Partendo dall’attuale crisi, Nieddu coglie l’aspetto positivo perché tutto è da riprogrammare in base alle esigenze formative ed educative in continua evoluzione anche per i nativi digitali, che sperimentano un nuovo terzo millennio. Dunque bisogna ripartire dalla scuola: oggi, non domani! «Essa può indicare la strada maestra verso la rinascita di un’etica sociale e politica necessariamente diversa, perché il cambiamento è intrinsecamente altro dalle presunte certezze del passato prossimo», scrive. Infine la proposta: «Assicurare pari opportunità di accesso alla tecnologia, evitare il divario digitale tra i territori, venire incontro a studenti e famiglie meno abbienti. Il Governo ha stanziato a favore delle scuole risorse finanziarie: non bastano. In Sardegna occorre supportare le aree depresse montane e interne, mettendo le scuole nelle condizioni di poter valutare i processi di crescita personali e i livelli di apprendimento a distanza», conclude Nieddu. Invitando Solinas a guidare questo processo in nome della specificità della Sardegna. (g.m.)

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