La Nuova Sardegna

Olbia

I sindaci: «Ripartire o sarà un disastro»

di Marco Bittau
I sindaci: «Ripartire o sarà un disastro»

Provincia e Comuni si mobilitano sul fronte della Fase 2: una nuova lettera di sollecito inviata al presidente della Regione

25 aprile 2020
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. «Solo ripartendo immediatamente possiamo scongiurare il disastro economico e sociale che minaccia la nostra isola». La Provincia e i sindaci della Gallura e del Monte Acuto rompono gli indugi e sposano la linea forte del pressing sul presidente della Regione per avviare subito la fase 2 con la riapertura delle attività lavorative. È la stessa linea anticipata nei giorni scorsi dal sindaco di Olbia Settimo Nizzi in una intervista concessa alla Nuova Sardegna. Tutto è contenuto in una lettera inviata ieri al governatore Christian Solinas , sottoscritta dal sub commissario della Provincia (zona omogenea Olbia Tempio) Pietro Carzedda e da 22 sindaci del territorio. Mancano all’appello i Comuni di Arzachena, Santa Teresa, Bortigiadas e Loiri Porto San Paolo.

Si parte dal dato economico allarmante (a Olbia 7800 disoccupati in più rispetto all’anno scorso) e da quello sanitario confortante (sempre a Olbia nessun nuovo contagio da cinque giorni) per indicare le due questioni centrali: la specificità della Sardegna e la consapevolezza che ritardando ancora la ripresa delle attività produttive la crisi economica arriverà a un punto di non ritorno.

«Oggi – scrivono i sindaci – è ancora necessario il distanziamento sociale per assicurare che il contagio del virus si diffonda il meno possibile e i cittadini hanno risposto in modo esemplare alle severe misure finora adottate. Adesso allo stato di emergenza sanitaria si è aggiunta una grave crisi sociale ed economica con l’aumento allarmante dei disoccupati». «L’azione del Governo – aggiungono – deve rispondere alle specificità dei territori, soprattutto quelli insulari a forte vocazione turistica come il nostro. Così come sostiene la comunità scientifica, la Sardegna ha caratteristiche tali per le quali si può pensare di entrare fin da adesso nella Fase 2. I sindaci della Gallura e del Monte Acuto pertanto chiedono a gran voce che questa fase cominci quanto prima con graduale riapertura delle attività, con regole chiare e fatti salvi gli obblighi di protezione sanitaria già in uso, nonché le ulteriori norme comportamentali che la Regione vorrà adottare». «In questa prospettiva – concludono i sindaci – chiediamo l’immediata riapertura delle attività economiche. A cominciare da quelle turistiche che vedono proprio la Gallura e il Monte Acuto motore dell’economia sarda».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano

Video

25 Aprile, a Cagliari un corteo di 20mila persone sfila per le vie della città

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative