La Nuova Sardegna

Olbia

Monte Pino, scontro fatale automobilista a processo

di Tiziana Simula
Monte Pino, scontro fatale automobilista a processo

Un 36enne di Olbia rinviato a giudizio per omicidio colposo: udienza a novembre Nell’incidente lungo la provinciale 38 morì un assistente sociale di Tempio

26 giugno 2020
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TEMPIO. Roberto Musu, 39 anni, di Tempio, assistente sociale, era morto sul colpo. Fatale per lui lo scontro con una Wolkswagen Polo avvenuto sulla strada provinciale 38 Tempio – Olbia, nel novembre 2017. Ieri mattina, Marco Grosso, 36 anni, residente ad Olbia, che era alla guida della Polo, è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo dal gup del tribunale di Tempio Caterina Interlandi (pubblico ministero Ilaria Corbelli).

Il processo comincerà il 12 novembre davanti al tribunale monocratico.

L’incidente era avvenuto a circa un chilometro dal bivio che porta alla strada interrotta di Monte Pino. Roberto Musu, a bordo della sua Ford Fiesta, stava rientrando a casa dopo una giornata di lavoro al dormitorio di via Canova, ad Olbia. Dai rilievi eseguiti dai carabinieri di Tempio, era emerso che a causare l’incidente era stata un’invasione di corsia da parte della Polo. Stando all’imputazione, il 36enne, che viaggiava in direzione di Olbia, nell’affrontare una curva a destra, avrebbe scavalcato la linea continua di mezzeria invadendo diagonalmente la corsia opposta, andando così a scontrarsi con la Ford Fiesta dell’assistente sociale che procedeva nel senso opposto di marcia.

I difensori dell’imputato, gli avvocati Giovanni Azzena e Sergio Porcu non hanno scelto nessun rito alternativo ritenendo sia necessario fare approfondimenti, attraverso il processo, sull’esatta dinamica dell’incidente che è costato la vita al giovane tempiese: dagli atti emerge la velocità moderata di entrambe le auto che viaggiavano molto vicine alla mezzeria e il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza da parte della vittima.

L’incidente mortale era avvenuto il 25 novembre 2017 intorno alle 19. Finito il suo turno di lavoro, l’assistente sociale si era messo in macchina per rientrare a casa. Ma a Tempio non è mai arrivato. Ad allertare i soccorsi pochi istanti dopo la tragedia erano stati alcuni automobilisti. Ma gli operatori del 118 non avevano potuto fare nulla per salvargli la vita: al loro arrivo, il suo cuore aveva già smesso di battere. La sua morte aveva destato grande commozione a Tempio e ad Olbia, dove l’assistente sociale era molto conosciuto anche per il suo impegno sociale.

I familiari della vittima – Roberto Musu era sposato e aveva un figlio piccolo – si sono costituiti parte civile con l’avvocato Cinzia Tirozzi.

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