La Nuova Sardegna

Olbia

Concessioni balneari al 2033, la Ue: "Proroga contraria al diritto europeo"

SERENA LULLIA
Concessioni balneari al 2033, la Ue: "Proroga contraria al diritto europeo"

Bruxelles avvia la messa in mora dell'Italia. La Regione Sardegna a settembre ha recepito l'estensione per 15 anni. Federbalneari: "L'avviso di infrazione non ferma la legge nazionale e regionale"

03 dicembre 2020
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OLBIA. L'Europa avvia la procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per il rinnovo automatico, fino al 2033, delle concessioni sul demanio marittimo. La Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora sottolineando che "la normativa italiana, oltre a essere incompatibile con il diritto dell'Ue, crea incertezza giuridica per i servizi turistici balneari, scoraggia gli investimenti in un settore fondamentale per l'economia italiana e già duramente colpito dalla pandemia di coronavirus, causando nel contempo una perdita di reddito potenzialmente significativa per le autorità locali italiane".

L'Italia avrà due mesi di tempo per rispondere alle argomentazioni sollevate dalla Commissione. Una volta scaduti Bruxelles potrà decidere di inviare un parere motivato.

"Gli Stati membri - si legge nel documento ufficiale dell'Ue che contiene le infrazioni di tutti i paesi membri - sono tenuti a garantire che le autorizzazioni, il cui numero è limitato per via della scarsità delle risorse naturali (ad esempio le spiagge), siano rilasciate per un periodo limitato e mediante una procedura di selezione aperta, pubblica e basata su criteri non discriminatori, trasparenti e oggettivi. L'obiettivo è fornire a tutti i prestatori di servizi interessati, attuali e futuri, la possibilità di competere per l'accesso a tali risorse limitate".

L'Italia ha fatto una scelta diversa rispetto a quella indicata dall'Ue dando il via libera alla proroga automatica delle concessioni balneari per altri 15 anni e, come ricorda la stessa commissione "ha vietato alle autorità locali di avviare o proseguire procedimenti pubblici di selezione per l'assegnazione di concessioni che altrimenti sarebbero scadute". Procedura che, sottolinea la Ue, viola il diritto dell'Unione.

La Regione Sardegna, prima con una determina e poi con una delibera di giunta, ha recepito la legge nazionale "vietando ai Comuni di trasferire ad altri la titolarità di stabilimenti e chioschi". Posizione accolta con gioia dai sindacati degli imprenditori del sole, Sib e Federbalneri, un po' meno dai comuni che, come Olbia, hanno sempre sostenuto l'illegittimità della proroga e considerano la direttiva Bolkestein il faro da seguire.

Dopo l'avvio della procedura di infrazione, Federbalneari nazionale e regionale, provano a rassicurare i titolari delle concessioni demaniali. "Va finalmente avviato il processo di riordino con decreto, come previsto dalla attuale legge, posizione che Federbalneari Italia sostiene ormai da molto tempo", dice Marco Maurelli, presidente Federbalneari Italia. 

Sulla stessa linea il segretario regionale Federbalneari Sardegna, Claudio Maurelli, che sottolinea: "Non fatevi ingannare, chi conosce la materia normativa sa benissimo che l’avviso di infrazione non ferma una legge nazionale nè tantomeno quella regionale".

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