La Nuova Sardegna

Olbia

Deffenu senza aule, lezioni all’aperto aspettando l’Enac

di Paolo Ardovino
Deffenu senza aule, lezioni all’aperto aspettando l’Enac

La preside: «Sovraffollamento, la soluzione ancora non c’è» L’aeroporto dovrebbe ospitare 150 studenti minorenni

02 marzo 2021
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OLBIA. Tra scuola e Provincia entra in scena un terzo attore, il comitato di vigilanza dell’aeroporto. Una settimana fa la querelle sembrava essersi spenta. All’allarme lanciato dalla dirigente dell’istituto tecnico Deffenu, Salvatorica Scuderi, sul sovraffollamento dell’istituto, aveva risposto il commissario provinciale Pietro Carzedda: «Già nei prossimi giorni gli alunni potranno trasferirsi in otto aule al primo piano dell’aeroporto». Una settimana dopo, gli studenti sono ancora a scuola e quando c’è bel tempo continuano le lezioni all’aperto. A quanto pare, prima di poter utilizzare i nuovi spazi serve il placet del comitato di vigilanza presieduto dall’Enac, che dovrebbe riunirsi in queste ore.

Cronaca di una settimana. «Rieccoci». La preside del Deffenu lo aveva detto, che se entro una settimana non si fosse risolto il problema sarebbe tornata a parlare davanti a taccuini e macchine fotografiche. Ieri mattina si è ripresentata in auditorium, una conferenza dai toni meno accesi, più il punto della situazione in un momento «di idee molto confuse». Inizia con la cronaca degli ultimi sette giorni. «Lunedì scorso ci siamo lasciati con una promessa e subito dopo l’incontro con la stampa sono andata direttamente in aeroporto – racconta Scuderi – Lì, il dottor Silvio Pippobello della Geasar è stato disponibile ad aprire i locali, nonostante sapesse della decisione solo dai giornali». Un sopralluogo per capire come usare gli spazi del polo universitario. La preside non ha mai nascosto lo scetticismo, e giovedì «avendo qualche dubbio, ho deciso di fare un salto anche all’ex area Sep (dove sorgerà l’università del Mare, ndc) e il responsabile dell’Area Marina Augusto Navone mi ha mostrato le aree. Però si tratta ancora di una foresteria, ci sono posti letto, non andavano bene per ospitare delle aule». Qui, inoltre, la sorpresa: «Sono venuta a sapere che anche il commissario Carzedda, il giorno prima, aveva voluto vedere quei locali. E allora mi son chiesta il perché, visto che aveva dato per sicuro il trasferimento all’aeroporto».

Attesa. Al Costa Smeralda c’è qualche ostacolo di troppo. «Ma lo sospettavo – prosegue la dirigente scolastica del Deffenu – è un'area sensibile e per portarci 150 minorenni servono protocolli rigidi. Ho dovuto bloccare l’Aspo che era già pronta col trasporto degli studenti. Dobbiamo aspettare che si riunisca il comitato di vigilanza ma non sappiamo ancora quando e come». Che si trattasse di attendere la decisione dell’Enac, comunque, lo aveva già reso noto lo stesso sub commissario della zona omogenea Olbia-Tempio nei giorni scorsi. La sistemazione dovrebbe slittare solo di qualche giorno.

Palestra. Sulla scia della questione-aule, la dirigente non perde l’occasione per lamentare altre situazioni precarie: «Il nostro auditorium potrebbe essere uno spazio in più, ma ancora non abbiamo il riscaldamento. E poi la palestra – su cui Carzedda si era espresso assicurando una soluzione vicina –. È chiusa dall’agosto del 2013. Un danno minimo, che riguardava inizialmente solo la copertura del tetto, si è triplicato. Ora sarà da rifare anche la pavimentazione». E sulle pareti cresce anche la vegetazione.

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