La Nuova Sardegna

Olbia

Convegno a Tempio: «Usura, male cresciuto col Covid»

Giuseppe Pulina
Convegno a Tempio: «Usura, male cresciuto col Covid»

L’analisi del fenomeno promossa dalla Diocesi. La Fondazione ha erogato 500mila euro

23 ottobre 2021
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TEMPIO. Non solo non si deve abbassare la guardia e continuare pazientemente a monitorare la situazione, ma occorre, semmai, rendere più incisivi gli strumenti che si hanno a disposizione per contenere un ulteriore livello di crescita dell’usura. Fenomeno che ha purtroppo trovato il suo humus ideale in una situazione critica come quella dell’emergenza sanitaria provocata dal Covid. Di questo si sono detti convinti tutti i relatori del convegno sull’usura organizzato dalla diocesi di Tempio-Ampurias e dalla Fondazione Santi Simplicio e Antonio.

Nata nel 1998, la Fondazione, che ha la sua sede in Gallura, opera oggi a livello regionale, con il compito di utilizzare il fondo di prevenzione per rilasciare garanzie a quelle banche convenzionate che concedono prestiti a tasso di favore. I numeri ne mettono in luce l’impegno faticoso e la grande importanza del ruolo che svolge. Basterebbe pensare che nel corso del 2021 ha già attivato 50 erogazioni per un totale di mezzo milione di euro. In Gallura e anche nel resto dell’isola, perché l’usura che specula sul malessere economico non conosce confini.

Il convegno è stato seguito da tanti avvocati, commercianti e amministratori. Tra i presenti anche il sostituto procuratore Angelo Beccu, il tenente colonnello del reparto territoriale dei carabinieri di Olbia, Davide Crapa, e i rappresentanti di Banca Intesa, Mediolanum e Banco di Sardegna.

Tessendo le lodi della Fondazione, monsignor Sanguinetti, vescovo della diocesi di Tempio-Ampurias, ne ha ricordato i 23 anni di storia. «Un servizio continuo – ha detto il vescovo – per la gente che ha bisogno, non solo di questo territorio, e che dimostra l’attenzione della chiesa per chi viene vessato da interessi paurosi e da chi lucra sulla povertà e sui bisogni della gente». Un concetto ribadito anche da Domenico Ruzzitu, presidente della Fondazione antiusura: «Il nostro compito è essere vicini in questo momento reso ancor più difficile dalla pandemia a chi ha bisogno, essere più a contatto con la fragilità delle persone, soprattutto in un trimestre un po’ nero come l’attuale, con le cartelle esattoriali in arrivo e le difficoltà crescenti di molte famiglie. Un problema che vorremmo affrontare con una rete di alleanze tra tutte le associazioni del territorio». Di strategie parla anche il sindaco di Tempio, Gianni Addis, per il quale l’usura è un fenomeno ben presente anche nel territorio: «Utile sarebbe fare tesoro delle relazioni con le associazioni anti-racket e antiusura». Per Simonetta Lai, assessore comunale ai Servizi sociali di Olbia, lo scenario è quello tragico di famiglie che si sfaldano e di debitori tanto disperati da togliersi la vita: «Contiamo di riprendere l’esperienza avviata con lo sportello di giovani commercialisti interrottosi nei mesi scorsi e far conoscere quelle leggi che consentono la possibilità di estinguere debiti che non si possono saldare».

Con le relazioni di Michele Soldovieri, ispettore del Tesoro, e Maurizio Fiasco, esperto della Consulta nazionale antiusura, l’analisi del fenomeno è diventata più tecnica. Per Soldovieri, vanno ben inquadrati i rapporti tra ente erogatore ed ente utilizzatore, vale a dire fra la banca che concede il prestito e la Fondazione che deve poi disporne. Per Fiasco, sarà bene guardarsi anche dall’offerta sempre più aggressiva del gioco d’azzardo.: «Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che pur prevede una pioggia di bonus, manca il tema dell’usura, dimenticando che una famiglia su 20 ha perso oltre il 50% del reddito».

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