La Nuova Sardegna

Olbia

Il medico va in pensione niente assistenza per 1500

Il medico va in pensione niente assistenza per 1500

La dura denuncia di Sebastiano Beccu, ex dottore di famiglia ad Arzachena «Nessun sostituto e pesantissimi disagi. Chi deve decidere, non perda tempo»

18 novembre 2021
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ARZACHENA. Un medico di base è andato in pensione lo scorso ottobre e ora ci sono 1500 cittadini di Arzachena che non hanno più assistenza. Una situazione che diventa ancor più grave se si considera che almeno 800 bambini, da circa due anni, sono senza pediatra per lo stesso motivo.

A parlare di un’emergenza che non può essere accettata e fortemente preoccupato per i pazienti che ha dovuto salutare dopo più di trent’anni di attività, è Sebastiano Beccu. Uno dei medici di famiglia (da 8 adesso sono scesi a sette) che operano ad Arzachena. «Il problema è serio – dice Beccu – anche perché gli altri miei ex colleghi sono massimalisti. Non possono in sostanza accogliere nuovi pazienti. Ce ne sono due, in realtà, che avrebbero qualche posto, ma uno opera a Canngione e non potrebbe essere raggiunto facilmente e l’altro, da qualche tempo, è andato in malattia lasciando quindi scoperti anche i suoi assistiti. In una situazione già complessa in periodo di pandemia, con protocolli da seguire, green pass da chiedere e distanziamenti da garantire, adesso viene a mancare anche l’assistenza di base. Non è ammissibile. Io, come tutti i colleghi che hanno concluso la loro carriera – prosegue Sebastiano Beccu – ho annunciato di essere arrivato alla pensione con tre mesi di anticipo, proprio per favorire la ricerca di un sostituto. A quel punto la Regione per coprire la zona carente deve attingere dalla graduatoria generale. Sembrava inizialmente che una collega dovesse arrivare ad Arzacehena al mio posto, ma poi c’è stato un ricorso e non ha mai preso servizio. In altri comuni sono stati assegnati incarichi provvisori, in attesa di risolvere definitivamente la situazione, ma ad Arzachena non è successo. Anche il sindaco Roberto Ragnedda si è subito attivato, ma non è servito. Non voglio puntare il dito contro nessuno, ma dico solo che chi deve decidere decida. Non posso non pensare ai miei pazienti e ai pesanti disagi che devono sopportare anche per ottenere un banale certificato. L’unica possibilità, per loro, è ricorrere ai privati».

Ma Sebastiano Beccu fa anche riferimento a una rete assistenziale che ha già tante, troppe falle. «La scorsa estate – ha ricordato – anche nel territorio di Arzachena non sono entrate in funzione le guardie turistiche. E i vacanzieri dovevano ricorrere a noi oppure al pronto soccorso, intasandolo, anche nei casi in cui non c’era una vera emergenza. A questo si è poi aggiunto il funzionamento a singhiozzo della guardia medica che dovrebbe garantire un servizio dalle 20 alle 8 del mattino di ogni giorno e dalle 10 del sabato sino alle 8 del lunedì successivo. Ebbene: non tutti i turni possono essere coperti perché manca il personale. Infine l’ultima grave criticità, quella che mi sono appena lasciato alle spalle con grande amarezza: 1500 cittadini non hanno più il medico di base. Ma non si può perdere altro tempo, bisogna agire in fretta e trovare la soluzione». (s.p.)

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