La Nuova Sardegna

Monti. Ancora una volta, il montino Salvatore Scintu, storico massofisioterapista della nazionale femminile italiana di ginnastica artistica, ha contribuito al successo della squadra azzurra che, ai Giochi Olimpici di Parigi, ha conquistato una mitica medaglia di argento, entrando di fatto nella storia della ginnastica artistica italiana. L’ultima medaglia, infatti, fu conquistata ad Amsterdam nelle Olimpiadi del 1928.

Il massofisioterapista, considerato un guru nella ginnastica azzurra, nato a Monti, dove risiede la famiglia, studio a Milano, collabora con la nazionale dalle Olimpiadi di Atlanta del 1996. Per la sua indiscussa e riconosciuta professionalità, con un bagaglio di competenze e conoscenze, scientifiche riconosciute a livello internazionale, ha contribuito in tutti questi anni a far raggiungere risultati insperati nei vari campionati europei, mondiali ed olimpiadi.

In Federazione è stimatissimo, memorabili le sue cure massofisioterapiche, per il recupero, dopo un grave infortunio, del grande Yuri Chechi, alle Olimpiadi ad Atene, la sua preziosissima opera con Igor Cassina, l’exploit di Vanessa Ferrari, alle Olimpiadi di Tokio, tanto per citare alcuni casi. Ora dopo quarant’anni ha continuato a mettere a disposizione l’esperienza anche per la squadra di ginnastica artistica femminile che ha gareggiato a Parigi, composta da Manila Esposito, Alice D’Amato, Angela Andreoli, Giorgia Villa e Elisa Iorio che ha vinto la medaglia di argento.

Lui, umile e schivo, professionista scrupoloso e preparato, non ha fatto mancare l’incoraggiamento e la sua assistenza terapica alle atlete: «Per arrivare alla medaglia di argento - commenta - queste ragazze hanno dovuto affrontare anni di grandissimi sacrifici. Da parte mia ho seguito il loro percorso di crescita, in quanto durante la loro evoluzione ci troviamo dinanzi a fisiologici mutamenti del fisico dovuto alla maturazione».