Mega antenna 5G a Porto Cervo: il Tar annulla le autorizzazioni
Cassati il provvedimento del Comune e i pareri di Regione e Soprintendenza
Arzachena. Il Tar annulla gli atti con i quali il Comune, con parere favorevole della Regione e della Soprintendenza dei beni archeologici, aveva autorizzato l’installazione a Porto Cervo di un’antenna 5G. Con la sentenza, in sostanza, viene accolto il ricorso di un gruppo di cittadini e titolari di varie attività che avevano protestato per la presenza dell’impianto tecnologico di telefonia mobile in via della Goletta sollecitando il suo trasferimento in un’area adeguata. Nel dettaglio, vengono “cassati” «il provvedimento unico del responsabile del Suape di Arzachena, con cui si autorizzava l’installazione dell’antenna; il parere “aggiornato” favorevole dell’ufficio tecnico di edilizia privata del Comune; la “conferma di parere favorevole condizionato” del Servizio di Tutela del paesaggio della Sardegna settentrionale Nord Est e il parere per implicito reso della Soprintendenza per le province di Sassari e Nuoro”.
Il Tar racconta l’esito della conferenza di servizi (settembre 2023) “durante la quale sono stati acquisiti tutti i via libera alla realizzazione dell’impianto di 20 metri d’altezza”, e poi ricorda il ricorso presentato nel dicembre dello stesso anno da parte di proprietari di ville e dei gestori di attività economiche che chiedevano “l’annullamento dell’autorizzazione evidenziando la violazione del criterio normativo che impone di installare nuovi impianti di telecomunicazione preferibilmente dove ci sono altre infrastrutture”.
Sia il Comune, che tutti gli altri soggetti interessati, si erano opposti all’accoglimento del ricorso e si è così arrivati al 9 ottobre del 2024, giorno della sentenza. Ma tra le motivazioni che hanno portato all’annullamento delle autorizzazioni, la seconda sezione del Tribunale amministrativo regionale fa anche riferimento «alla vigente disciplina regolamentare di Arzachena che considera prioritaria l’istallazione di nuove infrastrutture all’interno di siti che già ospitano simili impianti. Di conseguenza, nel corso del procedimento, lo stesso Comune avrebbe dovuto spiegare le ragioni per le quali non risultava praticabile installare l’antenna in una zona già adibita a questo scopo».
«Oggi il Tar ristabilisce ciò che abbiamo sostenuto da più di un anno - dice Fabio Fresi, consigliere comunale di opposizione - e ci auguriamo che il Comune, con umiltà, capisca di aver sbagliato e dica alle società di spostare l’antenna un po’ più in là. Se invece dovesse decidere di fare ricorso al Consiglio di Stato, sarà un danno per il territorio».