La Nuova Sardegna

Olbia
Il processo in Corte d’assise

«Se sei mio padre, vattene via»: ecco le parole dell’assassino

«Se sei mio padre, vattene via»: ecco le parole dell’assassino

Il delitto dell’orafo ad Arzachena, l’ultima conversazione tra Michele e Giovanni Fresi

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Arzachena. «Se tu sei mio padre, se è vero che tu sei mio padre e mi vuoi bene, vattene via» diceva Michele Fresi a suo padre. E Giovanni rispondeva: «Michele, non mi riconosci? Sono io, sono tuo padre». A riferire in aula la conversazione tra l’orafo di Arzachena e suo figlio, pochi istanti prima che lui lo colpisse a morte con una mazza, è stato un vicino di casa dell'imputato. Il giovane è stato sentito oggi, 21 gennaio, in Corte d'assise a Sassari e ha raccontato che cosa ha sentito la notte tra il 27 e 28 dicembre del 2023 dalla finestra della sua camera da letto, che si affaccia in via Adua dove si trova l'abitazione di Michele Fresi.

Il testimone ha spiegato di aver sentito prima l'imputato urlare e subito dopo le urla di una donna che, dolorante, chiedeva aiuto. Il riferimento è all'aggressione di Michele Fresi alla sua ex fidanzata che, secondo le accuse, sarebbe avvenuta in casa. Era stata lei la prima a essere colpita con la mazza dal giovane. Sofia Maria Vasiliu doveva essere sentita oggi in aula, ma per motivi di salute non era presente. Il vicino di casa di Michele Fresi ha poi riferito di aver sentito la conversazione tra il 27enne, che parlava in maniera agitata, e suo padre. «Michele gli diceva di andare via. “Non mi riconosci?” continuava a dirgli suo padre. “Va bene vado via, gli ha detto”. Ho sentito lo sportello di una macchina chiudersi e andare via – ha proseguito il testimone –, poi dopo una decina di minuti ho sentito un urlo e un colpo. E una voce che diceva: “Ho fatto un casino”».

Quella notte Michele Fresi, dopo aver vagato da un locale all'altro scalzo e a petto nudo, in preda alle allucinazioni dopo aver assunto acidi e cocaina, aveva colpito più volte alla testa con una mazza in legno suo padre, poco distante da casa sua. L'uomo era morto due ore dopo in ospedale. Prima di essersi avventato contro suo padre aveva colpito l'ex fidanzata e ferito due carabinieri che cercavano di fermarlo. (t.s.)

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