La Nuova Sardegna

Olbia

Mobilità sostenibile

Legambiente a Olbia: «Meno auto e più biciclette, cambiamo la mentalità»

di Dario Budroni

	La partenza della mini pedalata dal parco Cervo (foto Vanna Sanna)
La partenza della mini pedalata dal parco Cervo (foto Vanna Sanna)

La tappa della campagna nazionale nella città a 30 chilometri orari. Entro l’anno il completamento delle piste ciclopedonali

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Olbia La città spinge forte sui pedali, ma per una vera rivoluzione manca ancora la testa. Insomma, serve cambiare abitudini e mentalità. Anche perché infrastrutture e soluzioni alternative stanno pian piano arrivando: entro la fine 2025, per esempio, la linea di costa sarà quasi tutta percorribile in bici e a piedi, da Sa Testa fino all’aeroporto. Olbia è così diventata un laboratorio della sostenibilità e per questo Legambiente l’ha scelta per la campagna nazionale “Città 2030 - Come cambia la mobilità”, che ha fatto tappa oggi, 8 marzo, nella zona del lungomare. Obiettivo: promuovere una mobilità sostenibile e a zero emissioni per rendere le città dei luoghi più vivibili e sicuri. Da qualche tempo Olbia è diventata un caso nazionale: è stata la prima città a istituire la Zona 30 in tutto il territorio comunale e anche la prima nell’isola a realizzare una strada scolastica. Poi ci sono i cantieri e sia il Biciplan che il Pediplan, che insieme puntano a rendere Olbia una città a misura di ciclista e pedone. Progetti del Comune – ma anche del Cipnes – che Legambiente ritiene decisamente importanti. Così dall’associazione ambientalista arriva un appello ai cittadini affinché si cominci pian piano a cambiare mentalità: meno auto per le strade, insomma, e più spostamenti di tipo sostenibile.

La mentalità. L’evento di Legambiente ha preso il via dal parco Mario Cervo e si è concluso, dopo una breve pedalata, accanto al municipio. «Le città sono responsabili del 70 per cento di emissioni di CO2 – spiega Cinzia Sposito, che è la presidente del circolo gallurese di Legambiente –. Dobbiamo quindi cambiare la mentalità e combattere anche la pigrizia. A Olbia c’è un’altissima percentuale di auto private. È una delle più alte d’Italia». Presente anche Marta Battaglia, presidente regionale di Legambiente. «Olbia è stata scelta perché, dal 2021, ha il primato della città a 30 chilometri orari – spiega –. Abbiamo visto che dal 2021 a oggi si sono ridotti alcuni parametri di inquinamento. Interessante anche il numero di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. Olbia si sta evolvendo nella giusta direzione». Non basta, però. Secondo Marta Battaglia bisogna ora lavorare con l’obiettivo di incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico. Soprattutto a Olbia, dove il numero degli utenti è in crescita ma le auto vantano ancora una supremazia assoluta.

I lavori. «Il Comune sta mettendo a disposizione percorsi e anche mezzi – dice Antonella Sciola, assessora all’Ambiente –. Ora diventa prioritario passare all’azione: siamo preparati su dati, numeri ed emissioni, ma bisogna cominciare a prendere la bici e lasciare l’auto a casa». Poi Sciola ha fatto un po’ il punto sui cantieri in città. In particolare ha parlato del progetto Iti e della pista ciclopedonale in fase di realizzazione a Mogadiscio, che sarà inaugurata entro l’anno. Livio Fideli, presidente del Cipnes, ha invece fatto il punto sulla pista che il consorzio sta realizzando in zona industriale e che, attraverso il fotovoltaico, «produrrà energia rinnovabile». Anche in questo caso i lavori dovrebbero terminare nel giro di alcuni mesi. Jessica Atzori, infine, ha illustrato il progetto Mezzo, che mette a disposizione mezzi sostenibili e adatti a tutti. A chiudere la mattinata la musica di Ottavio Cocco e Giovanni Del Fonso.

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