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Il caso

Spariti i gestori del canile: i dipendenti, senza stipendio, accudiscono i cani a casa

di Mirko Muzzu
Spariti i gestori del canile: i dipendenti, senza stipendio, accudiscono i cani a casa

La struttura di Tempio inaugurata nel 2023 è al collasso da mesi. Silenzio di Comune e Asl

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Tempio Sono rimasti soli e senza stipendio, e con decine di cani da accudire. Non sanno più cosa fare, i dipendenti del canile comunale di Tempio “La casa di Morgana”, Nicole Lutzu e Nicola Brotzu, e sono arrivati al punto di portarsi i cuccioli a casa per allattarli e curarli. La situazione nella struttura che sorge in località Padulo, sulla strada statale 133, è drammatica: i gestori sono spariti, senza farsi più vedere o sentire dai dipendenti, lasciandoli senza stipendio. A essere rimasto senza stipendio anche il medico veterinario e direttore sanitario della struttura che, per questo motivo, ha lasciato l’incarico due mesi fa. Senza questa figura, responsabile effettiva del benessere degli animali, il canile non potrebbe rimanere aperto. Del cibo e del trasporto degli animali per le visite mediche si sono fatti carico, con enormi sacrifici, gli stessi dipendenti in questi mesi, con il sostegno di alcuni volontari, ma la situazione è divenuta ormai ingestibile. Per le norme vigenti il canile non potrebbe più operare e dovrebbe essere chiuso, ma questo significherebbe l’abbandono delle decine di cani che vi trovano ricovero. Nicole Lutzu e Nicola Brotzu chiedono aiuto, sollecitano un intervento da parte delle istituzioni. Sono soli e non sanno più cosa fare. Loro stessi sono rimasti senza stipendio, non lo ricevono più da febbraio.

La coppia si è rivolta anche al Comune, da cui attende risposte. Il canile, inaugurato nel dicembre 2023 come struttura che avrebbe dovuto accogliere i cani provenienti non solo da Tempio, ma anche dai territori di tutta l'Unione dei comuni Alta Gallura, era già stato al centro di una polemica lo scorso gennaio 2025: i gestori erano stati accusati di non assistere i cani in maniera adeguata e di sovraffollamento. A quelle accuse avevano risposto Nicole Lutzu e Nicola Brotzu, dipendenti del canile, appunto, i quali, pur ammettendo diverse criticità, avevano respinto le accuse di maltrattamenti, rivendicando il loro impegno e la loro cura nel lavoro con gli animali, e sottolineando come cercassero di dare il massimo benessere ai cinquantotto cani ospitati. Una dedizione che continua tuttora.

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