“Vite e vite”, i vignaioli di Slow food a La Maddalena
La tre giorni inserita nella rassegna dedicata alle produzioni sostenibili
La Maddalena Sono sempre più i consumatori interessati alle produzioni sostenibili dei vignaioli sardi che, se meglio organizzati, possono competere con il mondo È quanto emerso in occasione della tre giorni “Vite e vite”, in apertura della manifestazione Giugno slow organizzata da Slow food Gallura, che prosegue sino al prossimo 8 giugno con un ricco programma di degustazioni e incontri con i produttori di materie prime isolane, laboratori del gusto, uscite in barca con i pescatori locali ed escursioni alla scoperta dell’arcipelago.
Il primo bilancio di “Vite e vite” è sicuramente positivo. «La Maddalena si conferma uno spazio dove dare voce ai vignaioli che producono nel rispetto della biodiversità e in cui dare valore al territorio», dicono l’ideatrice e organizzatrice della rassegna, la consulente di wine export Paola Placido, e la responsabile di Giugno slow Simona Gay, entrambe della condotta Slow food Gallura. Ieri durante l’incontro “Artigiano ed etico, il vino delle piccole produzioni è aperto al mondo: la ricerca, le storie aziendali, l’internazionalizzazione”, moderato dalla sommelier Alessandra Corda.
Giacomo Zara, ricercatore di microbiologia agraria Università di Sassari ha ricordato i passi avanti della ricerca per migliorare i processi e far per riprendere la produzione dei vitigni autoctoni. «Il ruolo che sta giocando Slow food è di primo piano per creare una rete che non faccia sentire soli i produttori», ha ricordato la coordinatrice di Slow wine coalition Maddalena Schiavone.
Occorre poi scambiare buone pratiche internazionali, come nel progetto di valorizzazione della malvasia istriana illustrato da Dino Babic dell’associazione croata Istrian de Dignan, impegnata nel recupero di un passito istriano prodotto solo da sette famiglie. «I sogni familiari si realizzano e si impara tanto dalla natura», ha testimoniato Cristiano Saletti della cantina Terra di Pietra nel dialogo con Giampaolo Giacobbo.
Secondo il giornalista Pietro Pitzalis la ristorazione contemporanea è sempre più attenta ai vini naturali, entrati a pieno titolo nelle carte del vino dei fine dining, come confermato da Valentina Bardini, sommelier al Gatto verde di proprietà del celebre chef Massimo Bottura. I consumatori sono attratti dall’idea di prodotti salubri, però la produzione enologica deve misurarsi con la necessità di abbattere le emissioni di gas serra. Da qui l’invito di Jonathan Gebser, vice curatore della guida Slow wine, a sottoscrivere campagna per l’uso di bottiglie di vetro leggere entro il 2026.
Un prezioso consiglio è arrivato infine da Giuseppe Pinna, senior export manager Cantine Argiolas: «Per imporsi nel mercato globale anche le produzioni artigianali isolane, a prescindere dalla loro dimensione, devono saper raccontare le proprie storie e il proprio patrimonio unico». «Il consumatore ha bisogno di punti fermi e di certezze, di sentirsi protetto nella scelta del vino. Perché in questo vino deve trovare autenticità ed emozione». Così l’esperto veneto Giampaolo Giacobbo di Selezione Arkè, approdato alla Maddalena per due masterclass dedicate ai vini, tra gli eventi clou della rassegna.
Gli eventi di “Vite e vite” continueranno sino all’8 giugno con la buona tavola dei produttori sardi di Slow food. Dal 31 maggio al 2 giugno, in piazza Garibaldi, apre Casa Slow food Sardegna: tre giorni di sapori, storie e passione con degustazioni, laboratori del gusto e banchi di vendita diretta. Un’occasione unica per osservare da vicino come nascono i prodotti genuini, parlare con chi li coltiva e li trasforma sempre rispettando la natura.