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La Maddalena, balneare si incatena davanti al municipio: «Vogliamo lavorare»

di Carolina Bastiani
La Maddalena, balneare si incatena davanti al municipio: «Vogliamo lavorare»

La clamorosa protesta di una imprenditrice. Nelle isole le attività in spiaggia sono ancora chiuse

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La Maddalena Si è incatenata alla porta del municipio e, con un megafono, ha gridato: «Vogliamo lavorare, basta aspettare, ci sono attività stagionali di 30 anni ancora chiuse». È la clamorosa protesta di una imprenditrice balneare, andata in scena nella mattinata di oggi, martedì 10 giugno, a La Maddalena. Perché la stagione in Sardegna è ufficialmente partita. Le spiagge sono affollate e le strutture sono aperte ormai da tempo, seguendo una tendenza positiva. Eppure a La Maddalena molti titolari di chioschi e strutture in prossimità delle spiagge non sono riusciti ancora ad aprire la propria attività.

Attività che normalmente aprivano tra metà aprile e metà maggio e che, oltre ad assumere personale, muovevano anche l’economia cittadina, appoggiandosi a rifornitori maddalenini. Un disagio la cui causa andrebbe ricercata nei ritardi della politica comunale maddalenina, che, diversamente dagli altri Comuni di località turistiche, non avrebbe presentato la Vinca (valutazione di incidenza ambientale) entro le scadenze alla Regione. Ritardo seguito poi da altri problemi di natura burocratica. Per questo, oggi, una cittadina si è incatenata alla porta del municipio per rivendicare il diritto di poter lavorare.

Sarebbero circa 128, titolari delle attività esclusi, le persone ancora forzatamente a casa in attesa di iniziare la stagione. Tutto ciò, oltre a provocare un danno economico legato anche ai rifornitori, causa anche un danno di immagine non indifferente per La Maddalena. Molti turisti, infatti, ma anche molti maddalenini, non hanno la possibilità di accedere a nessun servizio in diverse spiagge, come quello di avere un po’ di acqua o utilizzare i servizi igienici. Senza contare l’assenza di un importante servizio come quello di salvataggio.

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