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Ambiente e salute

Olbia, migliora la qualità dell’aria: il monitoraggio degli studenti

di Antonella Usai
Olbia, migliora la qualità dell’aria: il monitoraggio degli studenti

I primi dati del Progetto Mezzo: le zone più a rischio sono le vie Aldo Moro e Vittorio Veneto

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Olbia Il primo dato è incoraggiante: «Le concentrazioni medie di biossido di azoto riscontrate a Olbia sono generalmente inferiori a quelle delle grandi città italiane, grazie alla moderazione del traffico veicolare e alla conformazione geografica della città, sulla costa». È il primo risultato della campagna di monitoraggio “Di che colore è l’aria che respiriamo” realizzata all’interno del progetto “Mezzo (1/2) per una mobilità sostenibile e inclusiva”, sostenuto dalla Fondazione con il Sud. Dall’ottobre dell’anno scorso fino allo scorso giugno gli studenti dei licei Gramsci e Mossa e dell’istituto Deffenu hanno svolto un’attività di citizen science monitorando la qualità dell’aria in città.

Sono stati installati sessanta campionatori passivi di biossido di azoto. Il monitoraggio è durato circa quattro settimane e i dati raccolti dagli studenti sono stati inviati a un centro di laboratorio che li ha analizzati e ha valutato i risultati raccolti con quelli rilevati anche dalle centraline dell’Arpas che si trovano nella zona del cimitero e nel parco Fausto Noce. «Il progetto, avviato a marzo del 2023, promuove la mobilità attiva e inclusiva della città di Olbia e si concluderà con la Settimana europea della mobilità che sarà l’evento finale di tutto il lavoro fatto in questi anni», ha spiegato Roberta Calcina, presidente dell’associazione hub.MAT, capofila del progetto.

L’iniziativa è stata inoltre coordinata da Cittadini per l’aria e dal Fab Lab Olbia che hanno permesso di raccogliere i dati sulla qualità dell’aria. I campionatori installati dagli studenti hanno rilevato che le concentrazioni di biossido di azoto presente dell’aria di Olbia sono generalmente inferiori a quelle delle grandi città italiane. Alcune zone, come viale Aldo Moro e via Vittorio Veneto, hanno però mostrato una qualità dell’aria che va oltre i limiti raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità. «La campagna ha coinvolto 500 studenti – spiega Antonio Burrai di Fab Lab Olbia –. Abbiamo posizionato circa centotrenta campionatori. Dal 16 al 22 settembre, quando si svolgerà la Settimana europea della mobilità, faremo un paragone tra i dati analogici e quelli digitali e insieme a un gruppo di studenti creeremo una copia digitale dei campionatori utilizzando Arduino, la scheda per la prototipazione. Studieremo e sperimenteremo con i ragazzi tutto il processo che poi verrà chiuso in un contenitore stampato in 3D attraverso un materiale speciale che è in grado di assorbire parzialmente le sostanze inquinanti».

«La nostra associazione – dice Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria – contribuisce al miglioramento della qualità dell’aria, riducendo l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana. Questa campagna è importante perché il biossido di azoto è un gas che fuoriesce dai motori diesel o dai fumi delle navi. È stato molto bello lavorare con gli studenti, che abbiamo visto entusiasti di questo progetto, e saranno proprio loro che, a settembre, presenteranno i dati definitivi durante la Settimana europea della mobilità». «Ci sono tante zone al di sotto dei parametri medi per quanto riguarda il biossido di carbonio – conclude – e questo è stato possibile anche grazie alla riduzione della velocità delle auto e alla riduzione degli inquinanti. Ma si può fare ancora di più». L’assessora comunale all’Ambiente, Antonella Sciola, è intervenuta proprio sulla riduzione della velocità: «La scelta della citta a 30 chilometri all’ora è stata un’iniziativa straordinaria. Non è stato semplice e siamo stati anche tanto criticati. La nostra intenzione è fare dei percorsi ciclopedonali anche se i problemi sono parecchi dal momento che ci sono tante strade storiche e strette. Puntiamo comunque anche sulla mobilità combinata e il progetto Iti con cui stiamo realizzando più di otto chilometri di percorsi ciclopedonali dall’aeroporto fino al centro».

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