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Selvatiche o di origine domestica: uno studio svelerà la storia delle capre di Caprera

Selvatiche o di origine domestica: uno studio svelerà la storia delle capre di Caprera

La Maddalena, il Parco nazionale al lavoro tra analisi genetiche e osservazioni sul campo

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La Maddalena Fanno parte del nome e del paesaggio. Tra rocce, spiagge e macchia mediterranea, le capre sono una presenza costante nell’isola scelta come casa da Giuseppe Garibaldi. Ma di loro, in realtà, si sa ancora molto poco. Per questo il Parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena ha avviato uno studio scientifico insieme ad Agris Sardegna, Università di Milano e Associazione allevatori della Sardegna con l’obiettivo di ricostruire l’origine e l’identità delle capre che popolano Caprera. Serve capire, dunque, se siano selvatiche oppure discendenti di antiche capre domestiche.

Il Parco nazionale, da due mesi presieduto da Rosanna Giudice, mentre il direttore è Giulio Plastina, illustra il suo progetto attraverso i canali social: «L’obiettivo è fare chiarezza non solo dal punto di vista naturalistico, ma anche su aspetti gestionali e giuridici legati alla loro presenza sull’isola». Gli esperti del Parco sottolineano che la «presenza della capra a Caprera è storica, ma non è ancora chiaro se si tratti di una specie ormai inselvatichita o di animali di origine domestica. Capire chi sono e da dove vengono ci aiuterà a definire in modo corretto le competenze e le modalità di gestione». Lo studio che sarà messo in campo dal Parco e dagli altri enti coinvolti prevede analisi genetiche e osservazioni sul campo, con i risultati che saranno subito condivisi con la comunità. Nel frattempo gli operatori del Parco nazionale invitano tutti i frequentatori dell’isola, sia residenti che turisti, «a mantenere le distanze dai branchi, soprattutto in presenza dei piccoli». Si tratta di «un gesto semplice che aiuta a evitare stress agli animali e situazioni di rischio».

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