Scomparsa la badante accusata della morte dell’anziano compagno: stop al processo. Prima deve essere trovata
Calangianus, disposta la restituzione degli atti al pubblico ministero
Calangianus Stop al processo e restituzione degli atti al pubblico ministero perché venga ricercata l’imputata e rinotificati gli atti. Lo ha deciso questa mattina 9 dicembre la Corte d’assise di Sassari nel processo che vede imputata Maria Plugariu, 60 anni, romena, accusata di abbandono di incapace e omissione di soccorso, con l’aggravante di aver contribuito a causare la morte dell’uomo che assisteva, diventato col tempo il suo compagno. Il suo difensore, l’avvocata Oriana Erittu, aveva riferito alla Corte di aver perso le tracce della donna fin dal 2022. E aveva chiesto che venissero disposte le ricerche. «Si sta celebrando in Assise un processo con accuse pesanti nei confronti di una persona senza che lei lo sappia. Non sappiamo se sia ritornata nel suo paese, non sappiamo neppure se sia viva. Aveva ricevuto solo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, poi, più nulla. Un imputato dev’essere messo a conoscenza del processo», aveva detto. Alle richieste del difensore si erano opposti il pubblico ministero Sara Martino e l’avvocato di parte civile Giuseppe Corda che assiste uno dei fratelli della vittima. Oggi la Corte presieduta da Massimo Zaniboni ha sciolto la riserva, accogliendo la richiesta della difesa e disponendo la restituzione degli atti al pubblico ministero. Cesidio Cugini, 77 anni di Calangianus (fratello dell’ex consigliere regionale Renato Cugini), era stato soccorso dagli operatori del 118 che lo avevano trovato disteso sul pavimento della camera da letto agonizzante, con evidenti ecchimosi sul volto e sul torace. Era il 5 ottobre del 2020. Maria Plugariu aveva detto ai soccorritori che lei stessa aveva chiamato, che due giorni prima era caduto nella vasca da bagno, procurandosi quelle ferite. Il pensionato era stato ricoverato all’ospedale di Nuoro dove era morto il 21 ottobre, diciotto giorni dopo quella caduta. Secondo la Procura di Tempio, la donna non avrebbe provveduto alle cure del pensionato, affetto da varie patologie, tra le quali demenza senile e difficoltà motorie, contribuendo a provocarne la morte con la sua condotta omissiva, avendo chiamato i soccorsi in ritardo. (t.s.)
