La Nuova Sardegna

Elettrificazione e doppio binario, il Recovery Fund occasione unica per ammodernare le ferrovie in Sardegna

Giuseppe Tito Sechi *
Elettrificazione e doppio binario, il Recovery Fund occasione unica per ammodernare le ferrovie in Sardegna

INTERVENTO - Il piano dell'Ue è finalizzato a promuovere infrastrutture di sostenibilità ambientale, di produttività e di equità

29 ottobre 2020
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Mentre in Sardegna l’antica “Sindrome di Cartagine” continua a svolgere i suoi malefici influssi sui suoi abitanti, assuefatti alla storica, irrimediabile arretratezza dell’isola (specie delle sue sovrastrutture, primo fra tutti il sistema ferroviario), per le altre regioni d’Italia è invece operativo il “Piano Italia veloce” per un notevole numero di opere ferroviarie riguardanti l’elettrificazione, il raddoppio dei binari e, soprattutto, la realizzazione di altre linee dell’alta velocità, per una spesa di oltre 113 miliardi di euro, dei quali 53 finanziabili solo col prossimo “Recovery Fund”.

I più importanti interventi riguardano le nuove tratte ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria, Palermo-Catania-Messina, Pescara-Roma e Pescara Bari, Genova-Ventimiglia, Venezia-Trieste, Brescia-Verona. E’ attualmente in corso di costruzione la tratta Napoli-Bari. Saranno pure al servizio di Regioni più popolose e politicamente più importanti della Sardegna queste opere di straordinaria rilevanza, ma non per questo può giudicarsi razionale ed equo non tener conto, in alcuna decente misura, della perdurante, grave arretratezza delle ferrovie di un’isola di ben 24.089 km2 (poche centinaia di km2 in meno della Sicilia) i cui abitanti, seppur scarsi in relazione alla vastità del territorio, tra l’altro in maggior parte collinoso e montuoso, hanno pur essi sacrosanto diritto, scartando l’auto e il camion, di percorrere in tempi ragionevoli anche grandi distanze per raggiungere città e paesi.

Premesso dunque che anche la Sardegna vanta il diritto di usufruire di un servizio ferroviario moderno ed efficiente al pari del resto d’Italia, ritengo vi siano almeno tre fondate ragioni perché il Consiglio regionale e i parlamentari si attivino urgentemente per ottenere anche per l’isola elettrificazioni e doppio binario, in aggiunta all’Alta velocità per la dorsale Cagliari-Chilivani-Porto Torres, Chilivani-Olbia-Golfo Aranci, e la Chilivani-Nuoro.

La prima ragione: lo spirito che anima il Recovery Fund, finalizzato a promuovere infrastrutture di sostenibilità ambientale, di produttività e di equità, poste a base degli interventi Green finanziabili col 37% dei suoi fondi.

La seconda: che l’arretratezza delle ferrovie sarde tutte inquinanti perché a trazione diesel è diretta causa anche dell’ inquinamento indotto dallo sproporzionato utilizzo dei mezzi di trasporto su strada e del conseguente intollerabile numero di incidenti.

La terza: che l’immissione di treni moderni in strutture e impianti fissi vetusti  non elimina l’arretratezza del servizio né lo rende più veloce, né può giustificare il rinvio dell’ammodernamento delle ferrovie, a scartamento ordinario e ridotto, mediante l’elettrificazione e il raddoppio dei binari.

Perché chiedere anche il recupero delle ferrovie “complementari”? Non solo per consentire e favorire i viaggi e gli scambi e lo sviluppo economico e sociale a tutti gli abitanti dell’isola, ma anche – grazie alle straordinarie ricchezze paesistiche, ambientali, archeologiche, culturali della Sardegna – per dar avvio ad una industria turistica senza più stagioni, a crescita esponenziale, capace di superare quella di straordinaria rilevanza delle Baleari (arcipelago di 4992 km2). Ed anche di contribuire allo sviluppo ed al ripopolamento delle languenti zone interne, divenendo fattore determinante della Rinascita di tutto questo nostro, appartato piccolo continente.

* Scrittore - Dirigente bancario a.r.

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