La Nuova Sardegna

Einstein Telescope, un'occasione unica per tutta l'isola

Luigi Guiso
Einstein Telescope, un'occasione unica per tutta l'isola

La Sardegna offre vantaggi unici per ospitare Einstein Telescope

05 aprile 2022
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La Nuova ha dato notizia che il governo, dopo la visita del premier Draghi al centro di fisica nucleare del Gran Sasso, ha preso l’impegno di sponsorizzare la proposta italiana di localizzare nel nostro territorio Einstein Telescope.È una ottima notizia. Anche se per ora non c’è una posizione ufficiale, è vero, avendo seguito da vicino i recenti sviluppi, che sono stati compiuti passi avanti decisivi in quella direzione. L’impegno diretto del Governo a supporto di questa iniziativa è ovviamente cruciale per almeno due ordini di ragioni: primo, dal punto di vista finanziario per recuperare i 600 milioni di euro che si aggiungono ai 300 promessi dalla Regione Sardegna. Sono essenziali per eguagliare quanto promesso dall’altro progetto rimasto in gara, quello capeggiato dall’Olanda. Secondo, perché impegna il Governo a seguire i passi diplomatici indispensabili per costruire il necessario consenso in Europa affinché la proposta italiana risulti vincitrice. Sebbene la valenza tecnica delle proposte e i vantaggi localizzativi siano elementi importanti per scelte di questo tipo, esse non sono sufficienti. Se lo fossero, vi sarebbero pochi dubbi che il progetto italiano dovrebbe vincere e il telescopio essere localizzato in Sardegna. L’Istituto italiano di fisica nucleare è un centro di frontiera in questo tipo di ricerca e la Sardegna offre vantaggi unici per ospitare Einstein Telescope. Ma come è noto ci sono parecchie altre considerazioni che contano quando si decide dove ospitare una iniziativa europea di questa natura.

Cosa può essere fatto per accrescere le probabilità che si porti a casa questo risultato? Credo che la Regione, che ha preso un impegno finanziario rilevante e generoso possa fare ancora di più per rendere la proposta italiana ancora più solida, robusta e meno soggetta a obiezioni che possono essere sollevate durante la trattativa. Se dal punto di vista geo-fisico la Sardegna è indubbiamente il miglior posto dove localizzare ET, i concorrenti possono sollevare dubbi su altre caratteristiche dell’isola che sono meno attraenti per un centro destinato ad ospitare i ricercatori che dovranno servirsi del telescopio per i loro studi. Ne cito alcuni a titoli di esempio: la distanza da altri centri di ricerca di calibro; la mancanza di scuole internazionali (i ricercatori che frequentano questo centro non saranno tutti italiani e spesso hanno figli); la disponibilità di alloggi o la prossimità con un aeroporto. L’Olanda può vantare tutto ciò. Ma la Regione può lavorare per ridurre alcuni di questi handicap e talvolta trasformarli in vantaggi. Ad esempio, può promuovere una scuola internazionale frequentata non solo dai figli dei ricercatori ma anche dai ragazzini di Lula, Bitti, Lodè e Onanì, con duplice beneficio. Può usare i fondi Pnrr per localizzare un ospedale di comunità. Può… Lascio alla fantasia degli amministratori regionali pensare cosa può essere fatto. Io suggerirei, anche servendosi di qualche esperto, di disegnare una proposta strutturata, agendo di concerto con il Governo e l’Istituto di Fisica Nucleare.

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