La Nuova Sardegna

L'allarme

L’emergenza climatica è globale

Plinio Innocenzi
L’emergenza climatica è globale

Necessaria una inversione da realizzare in tempi brevi

03 ottobre 2022
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 Le condizioni meteorologiche estreme che hanno caratterizzato l’estate appena trascorsa con il record di temperatura e la prolungata siccità sono una delle manifestazioni più evidenti del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. La variazione del clima nella storia della terra non è una novità, siamo usciti dall’ultima era glaciale appena 11.700 anni fa, quando l’Europa era coperta da una estesa e spessa coltre di ghiacci. Se si considera un periodo più lungo, fino a 800.000 anni, i cicli di riscaldamento e glaciazione sono stati ben undici. I cambiamenti climatici, possono essere indotti da piccole variazioni dell’orbita terrestre che fanno variare la quantità di energia solare che arriva sulla terra. Questi cambiamenti sono quindi una caratteristica del nostro pianeta.  

La differenza in quello che sta accadendo ora è la velocità con la quale avvengono queste variazioni climatiche che proprio a partire da metà del 1800 hanno conosciuto un’accelerazione senza precedenti. È il periodo in cui la produzione industriale e di energia da carbone ha contraddistinto lo sviluppo di molti paesi, processo che poi si è esteso al resto del mondo contribuendo alla emissione di gas serra su scala globale. La CO2, assieme ad altri gas tra cui il metano, ha contribuito a intrappolare l’energia solare creando un effetto serra che ha causato il riscaldamento dell’atmosfera e i cambiamenti repentini nella biosfera di cui siamo stati recentemente testimoni. L’energia solare che raggiunge la terra viene in parte riflessa, circa il 50%, e in parte assorbita per essere poi riemessa come calore.

La presenza dei gas serra favorisce il parziale assorbimento di questa energia che irradiata in tutte le direzioni contribuisce al riscaldamento globale. Il fatto che siano state proprio le attività antropiche ad accelerare questo processo è ormai considerato assodato. È ormai escluso che questa variazione possa essere stata causata da un cambiamento dell’energia emessa dal sole. Non rimane che un altro colpevole possibile, l’attività umana. Secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change: «Da quando, negli anni '70, sono iniziate le valutazioni scientifiche sistematiche, l'influenza dell'attività umana sul riscaldamento del sistema climatico si è evoluta da teoria a fatto accertato». Raggiungere questa consapevolezza e il consenso della comunità scientifica è già stato un primo passo importante.

La qualità e quantità di dati è sufficientemente consistente da poter, sperabilmente, convincere anche i più scettici sula realtà del cambiamento climatico. Per non confondere sarebbe più opportuno parlare di accelerazione del cambiamento climatico, poiché i cicli caldo-freddo sono normali su tempi lunghi. Il passo successivo è trovare delle soluzioni e questo è molto più complicato perché la scala del problema è planetaria e sarebbe necessario il coinvolgimento di tutti i paesi. I grandi inquinatori, Cina, USA e India, sono in generale poco propensi a prendere misure che vadano a impattare il proprio sviluppo economico e preferiscono proporre soluzioni da qui al 2060, quando promettono di raggiungere la neutralità nelle emissioni di CO2.

L’Unione Europea in questo club di grandi inquinatori è tutto sommato relativamente virtuosa ma non abbastanza forte politicamente da richiedere azioni più incisive e meno dilazionate nel tempo. La crisi energetica ha inoltre messo a nudo un’altra verità, il costo dell’energia prodotta da combustibili fossili non ha per troppo tempo incorporato nel prezzo le conseguenze sull’ambiente, illudendo che tutto sommato si può continuare in questo modo per ancora qualche decennio tanto saranno le generazioni future a dover risolvere il problema. La transizione verso la produzione di energia da fonti rinnovabili rappresenta una prima soluzione. Sarà importante tuttavia ricreare un rapporto più equilibrato e meno predatorio con il nostro pianeta, altre case dove andare al momento non ne abbiamo.
 

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