La Nuova Sardegna

I 75 anni del fumetto

Contro i prepotenti non ci resta che Tex

di Vanessa Roggeri

	Sergio Bonelli con un'immagine di Tex Willer
Sergio Bonelli con un'immagine di Tex Willer

Nonno Tex eroe fuori dal mondo: nella nostra dimensione reale che cambia alla velocità della luce, Tex rappresenta un avamposto ideale che trasmette sicurezza perché ripristina gli equilibri tra bene e male, giustizia giusta e prevaricazioni

15 ottobre 2023
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Mio padre ha iniziato a leggere le avventure di Tex a 12 anni, e ancora oggi, a 75 anni, benché coetaneo del pistolero, gli capita di sfogliarlo con immutato piacere. Anche perché ha la fortuna di avere un amico collezionista che gli presta tutti i numeri che vuole, a patto però che li restituisca intonsi. Anche mia madre, da ragazzina, leggeva Tex, ma senza vera passione perché nella storia le figure femminili sono delle comparse rare e fugaci, in effetti si tratta di un fumetto prettamente maschile.

Tex Willer è una leggenda, un fenomeno più unico che raro nato il 30 settembre del 1948, un miracolo italiano tradotto ovunque nel mondo, che nella sua epoca d’oro è arrivato a vendere la cifra straordinaria di 700mila copie mensili. Dopo tutti questi decenni il successo continua: l’era social ha scalfito appena la sua egemonia, circa 160mila copie ogni mese, vende più di Topolino, Batman, Superman e i manga più in voga. Si fanno documentari, film, mostre, musei in suo onore, si progetta addirittura un parco a tema, il Tex Willer World Village, che nascerà presto per volere del figlio dell’editore Sergio Bonelli.

«Il fumetto sembra una cosetta popolare, invece è una cosa complicata, importante, con una struttura raffinata», diceva Sergio, figlio a sua volta del creatore di Tex. Perché ti piaceva, e ti piace, leggere Tex? Mio padre risponde: «Perché ogni volta le storie sono originali, con un finale certo. Tex è coraggioso, saggio, è un pistolero veloce con la sua colt, sa fare a cazzotti come nessuno e maneggia pure il tomahawk. Ha un cavallo fedele e intelligente. È sempre giusto, uccide solo se costretto, e poi mi è sempre piaciuto il gruppo affiatato e leale che forma con il figlio, Carson e l’amico indiano. Leggerlo è come vedere un film western. Penso che abbia ancora successo perché è avvincente».

Nella nostra dimensione reale che cambia alla velocità della luce, Tex rappresenta un porto parallelo nel quale gli affezionati lettori amano rifugiarsi, un avamposto ideale che trasmette sicurezza perché ripristina gli equilibri tra bene e male, giustizia giusta e prevaricazioni. È facile calarsi nei panni di questo eroe forte e coraggioso, privo di inutili patemi d’animo, e immergersi nel suo tempo fuori dal tempo. Tex è implacabile contro i prepotenti, i cattivi che approfittano dei più deboli pagano quasi sempre con la vita i loro misfatti; il suo senso morale è granitico: nel mondo del ranger Tex, Aquila della notte, non c’è posto per i corrotti e i razzisti.

La linearità del suo essere così diretto e imperturbabile tocca la parte più pura del cuore dei ragazzi, e di tutti coloro che si sentono ancora ragazzi a dispetto della canizie. Tex incarna il desiderio alla portata di chiunque di essere eroe, un eroe estremamente umano, che ama la giustizia, è privo di superpoteri ma in compenso possiede coraggio e talenti letali. Padrone di un territorio violento e selvaggio che nell’immaginario comune rappresenta l’ultima frontiera dove l’avventura è possibile prima della civilizzazione moderna, Tex è decisamente un vincente: identificarsi in lui non può che aumentare indirettamente l’autostima del lettore.

Ecco, forse per tutte queste ragioni psicologiche Tex Willer è un long seller; o forse è merito della squadra di disegnatori e sceneggiatori che si sono avvicendati negli anni, le maggiori eccellenze italiane del settore, tra cui diversi professionisti di origine sarda come lo storico Aurelio Galleppini, Pasquale Ruju, Antonio Serra, Mario Atzori e Gabriella Contu, prima donna a lavorare ai testi di Tex. Ma la verità in fin dei conti è che i fumetti, così come i libri, sono capaci di magie inspiegabili. Tex nasce in origine come seconda scelta, il suo creatore non ci puntava affatto, ma il nostro eroe ha sorpreso tutti. Il successo di una storia è imponderabile, non si può stabilire a priori o ricercare a tavolino perché nessuno può asserire con certezza che cosa colpirà il cuore dei lettori. È il bello del gioco.

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