La Nuova Sardegna

Oristano

Svista all’Arborense, il direttore difende il lavoro dei colleghi

di MIchela Cuccu
Svista all’Arborense, il direttore difende il lavoro dei colleghi

Marco Piras: «Un banale errore da parte di chi opera con passione e tenacia per il giornale della Curia»

13 aprile 2012
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ORISTANO. «Non ho nulla da aggiungere a quanto ha già dichiarato l’arcivescovo: è chiaro che si è trattata di una svista da parte di chi lavora con passione e tenacia per la realizzazione del giornale». È la quasi asettica replica di Marco Piras, il direttore dell’Arborense, il periodico dell’Arcidiocesi che in questi giorni è finito, suo malgrado, alla ribalta. Non per un articolo, ma per una deprecabile disavventura. Ovvero, la pubblicazione, a corredo di un articolo su un corso di educazione stradale destinato agli alunni delle scuole dell’obbligo, dell’immagine di cartellonistica che più che stradale, qualcuno ha già definito “sessuale”.

Le didascalie allegate alle immagini scaricate da Internet, hanno un contenuto osceno e che ben poco si conciliano con un giornale cattolico, ma frutto di quello che npotrebbe sembrare una sorta di scherzo del web. La sequenza dei cartelli stradali, infatti, fa parte di una storiellina piuttosto spinta pubblicata sul blog www.aspassoconblue.com che certo non è specializzato in materia di codice della strada, ma piuttosto raccoglie impressioni degli utenti su argomenti sessuali trattati in maniera, fra l’altro, piuttosto esplicita. Quando però la redazione dell’Arborense si è resa conto del guaio, la frittata, per così dire, era già fatta.

Nel senso che ormai era impossibile ritirare dalla circolazione le tantissime copie che non solo si possono acquistare, ma soprattutto, vengono inviate a un numero consistente di abbonati. «Per fortuna i nostri lettori hanno capito immediatamente che si è trattato di uno spiacevole errore – ha commentato ieri mattina al telefono il direttore del settimanale diocesano – infatti, su un totale di tremila persone che leggono l’Arborense, un numero decisamente esiguo si è rivolto alla nostra redazione per segnalarci l’episodio, ma soprattutto, si possono contare sulle dita di una mano coloro che hanno protestato».

Un episodio comunque spiacevole, caduto fra le altre cose in un momento decisamente inopportuno. Non solo perché le frasi oscene sono finite nel numero quasi interamente dedicato alla Pasqua, ma anche perché proprio in questi giorni sono in corso le manifestazioni per i 300 anni del Seminario. Il direttore, come del resto aveva già anticipato a La Nuova l’arcivescovo Ignazio Sanna (che da difeso l’intero corpo redazionale e lo stesso direttore del giornale), conferma come questa disavventura si concluderà con un articolo di scuse ai lettori che verrà pubblicato sul prossimo numero del giornale. Fatto sta che anche ieri a Oristano la vicenda della “segnaletica sessuale” finita per errore sul giornale ufficiale della chiesa oristanese era uno degli argomenti di discussione più frequenti in città e non solo. Perchè l’imbarazzante equivoco ha rapidamente scavalcato i confini del capoluogo, essendo infatti l’Arborense un giornale diffuso nell’intero territorio dell’Arcidiocesi e non solo. E intanto la vicenda ha scatenato anche un vortice di curiosità da parte di tantissimi che sono andati persino alla ricerca dell’indirizzo del blog che ha pubblicato la storiella spinta raccontata con i cartelli stradali.

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