La Nuova Sardegna

Oristano

Imparare il ritorno alla normalità

Imparare il ritorno alla normalità

Il Santa Maria Bambina inaugura il reparto Pre domicilio per il dopo riabilitazione

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ORISTANO. Superata la crisi finanziaria che qualche anno fa aveva messo in dubbio il futuro stesso della struttura, l'istituto di riabilitazione Santa Maria Bambina guarda di nuovo in avanti con ottimismo e punta a riaffermare il carattere di eccellenza dei suoi servizi. L'inaugurazione del Reparto pre domicilio, ieri mattina alla presenza dell'assessore regionale alla Sanità Luigi Arru e dell'arcivescovo Ignazio Sanna, è solo un passo particolare in questa direzione.

A sostenere con molta convinzione il progetto negli ultimi suoi mesi di vita, fu infatti monsignor Umberto Lai, il presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Santa Maria Bambina Onlus, al quale il reparto è stato intitolato nel trigesimo della morte.

Il reparto è una cosa semplice semplice ma molto importante per chi al termine del ciclo di riabilitazione deve di nuovo imparare gran parte dei gesti quotidiani “dimenticati” dopo i più o meno lunghi periodi di inabilità conseguenti a malattie o incidenti o comunque resi più difficili dalle minori o diverse abilità rispetto al passato.

Quello inaugurato al Santa Maria Bambina è in sostanza un piccolo appartamento, con bagno, cucina e sala da pranzo, salotto con tanto di postazione internet e persino un piccolo orto.

I pazienti che si apprestano a tornare nelle proprie case possono reimparare a prepararsi un caffè o un piatto di pasta, ma anche reimparare o magari imparare per la prima volta a mandare una mail e a navigare in Internet, o ancora cimentarsi nella coltivazione di qualche verdura.

I progetti per il futuro sono ancora più ambiziosi. La struttura, ha ricordato il direttore Franco Mulas, ha già chiesto alla Regione l'accreditamento di 15 posti letto per un reparto di Cardiologia riabilitativa al servizio della Sardegna centrale e settentrionale e punta anche a dare qualche chance in più per quanto riguarda il recupero di coscienza ai pazienti in stato vegetativo post coma. Tutto in un'ottica di rete, di collaborazione e di integrazione non solo con il servizio sanitario nazionale ma anche con altre strutture private che operano in altri centri dell'isola che è stato molto apprezzato dall'assessore Arru. «Per reggere in questa difficile situazione di crisi – ha detto – non serve la competizione, dobbiamo creare una rete funzionale altrimenti perdiamo la battaglia».

Francesco G. Pinna

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