La Nuova Sardegna

Oristano

Accertamenti fiscali sulla Enervitabio

di Elia Sanna
Accertamenti fiscali sulla Enervitabio

La Guardia di finanza ha fatto delle verifiche sulle richieste dei rimborsi Iva. Il dossier inviato alla Procura della Repubblica

04 settembre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





NARBOLIA. Una verifica fiscale per la Enervitabio, proprietaria della centrale fotovoltaica di S'Arrieddu a Narbolia, è al centro di alcuni accertamenti. Sono stati i militari della guardia di finanza di Oristano, in gran segreto, ad avviare delle verifiche nei confronti della multinazionale che vede quale amministratore unico l'imprenditore di Hong Kong Gao Zhan. Alcune settimane fa le fiamme gialle avrebbero visitato gli uffici di uno dei consulenti della società ed avrebbero acquisito documenti contabili e fatture.

Dopo una serie di accertamenti il dossier è stato inviato alla Procura della Repubblica di Oristano. La notizia della “visita” dei finanziari alla società Enervitabio non è stata confermata dal comando provinciale della guardia di finanza, ma viene data oper certa in ambienti investigativi.

A far scattare gli accertamenti, pare solo di natura fiscale, almeno per ora, sarebbe stata la documentazione che la società ha presentato all'inizio dell'anno all'Ufficio Iva di Oristano. Da indiscrezioni, negli uffici finanziari di via Pietri sarebbero arrivate richieste per rimborsi Iva per importi di diversi milioni di euro. Cifre che avrebbero insospettito non solo l'amministrazione finanziaria dello Stat,o ma le stesse fiamme gialle, tanto che è stato deciso di approfondire l'argomento.

Da qui la successiva “visita” al consulente che ha seguito in tutti questi anni la contabilità della multinazionale di Honk Kong. Pare, che tra le fatture sotto esame, ci siano anche quelle relative alle spese del passaggio di proprietà dell'impianto di Narbolia.

La guardia di finanza sta cercando di ricostruire tutte le fasi dell'acquisizione della centrale fotovoltaica di “S'arrieddu”. Una operazione finanziaria che sarebbe costata alla multinazionale una cifra superiore ai 50 milioni di euro. A conferma che il business dell'energia sostenibile, grazie anche agli incentivi dello Stato, genera movimenti di danaro molto consistenti.

Il dossier delle fiamme gialle è ora depositato negli uffici della Procura ed è in attesa, al rientro dalla ferie, di essere esaminato, pare dallo stesso procuratore capo, Andrea Padalino Morichini.

Negli uffici della procura oristanese sono comunque giacenti anche altri esposti e denunce presentate lo scorso anno dalle associazioni di tutela dei consumatori, come l'Adiconsum, Italia nostra e Wwf, che si batterono proprio, insieme al comitato per S'Arrieddu, contro la realizzazione della centrale fotovoltaica. Proprio alcune settimane fa le stesse associazioni ed il comitato spontaneo avevano vinto il primo round contro la società di Hong Kong al Tar della Sardegna.

Nella sentenza i giudici amministrativi avevano detto che l’impianto era abusivo perché le autorizzazioni, sia quelle comunali che regionali, non erano regolari e il progetto andava assoggettato anche alla valutazione di impatto ambientale.

In seguito al pronunciamento del Tar si era materializzata l'ipotesi della demolizione dell'impianto o della sua acquisizione al patrimonio del Comune di Narbolia. Sino ad oggi non si sa se la multinazionale abbia presentato ricorso al Consiglio di Stato. Se così non fosse verrebbe confermato il disimpegno della stessa dell'impianto che di recente aveva subito anche due attentati incendiari.

In Primo Piano
L’inchiesta

Appalti per lo smaltimento di rifiuti, indagati tre pubblici ufficiali: perquisizioni anche a Sassari

Le nostre iniziative