La Nuova Sardegna

Oristano

Pili: «Questo penitenziario è fuori legge»

di Elia Sanna
Pili: «Questo penitenziario è fuori legge»

Per il deputato di Unidos a Massama la situazione è a rischio: 4 agenti per 220 detenuti tra boss mafiosi ed ergastolani

05 settembre 2014
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ORISTANO. Ha poco più di un anno ed è già fuori legge. Oltre trecento detenuti, duecento dei quali in regime di alta sicurezza, pochi agenti e nessuna attività di recupero con una tensione che è alle stelle. È questa l'attuale situazione nella quale si trova il carcere di Massama secondo la nuova denuncia del deputato Mauro Pili. Il parlamentare di Unidos ieri mattina ha raccontato ai giornalisti la situazione esistente nel carcere di Oristano, dopo la sua visita ispettiva durata quattro ore. Per Pili il Governo utilizza la Sardegna per scaricare i problemi delle carceri italiane. Non solo, ha annunciato una nuova interrogazione al ministro della Giustizia, un esposto alla magistratura per segnalare la grave situazione di pericolo e di rischio per la sicurezza che corrono per primi gli agenti penitenziari. «C'è un rapporto di 4 agenti per 220 detenuti tra boss mafiosi ed ergastolani, compresi dei capi mafia tra i più pericolosi – ha spiegato Mauro Pili nel corso della conferenza stampa – come Vincenzo Sinagra, Alfonso Caruana ritenuto il vice di Buscetta e Francesco De Vita il capo di una delle cosche di Matteo Messina Denaro. Tutto questo nel carcere di Oristano, dove tutte le norme di sicurezza vengono messe a repentaglio da una gestione scandalosa, con un numero di agenti insostenibile e con la violazione di tutte le norme per quanto riguarda le celle dove si è passati di punto in bianco da 2 a tre detenuti». Secondo Pili nei quattro bracci dell’alta sicurezza ci sono dai 50 ai 55 detenuti per settore ciascuno dei quali settori è sorvegliato da un solo agente. E poi ancora, agenti penitenziari lasciati soli a contrastare un carcere sul quale il ministero della Giustizia, con il placet dei dirigenti del Dap, ha scaricato centinaia di detenuti dello sfollamento delle carceri del nord Italia. «A Massama ho trovato una gestione dissennata che ha portato a due significative rivolte dei detenuti con tanto di sciopero della fame e battimento sulle grate, tenute nascoste, rischiando di mettere a rischio ulteriormente la sicurezza del carcere – ha osservato il parlamentare – a tutto questo si aggiunge la commistione illegale tra detenuti comuni e quelli di alta sicurezza. Anche il servizio sanitario è ancora in alto mare con il centro clinico inesistente». Nel corso della visita Pili ha incontrato tra gli altri i boss Sinagra, De Vita e Caruana: «Erano a conoscenza della mia visita e delle azioni svolte per bloccare il trasferimento dei mafiosi in Sardegna – ha denunciato Pili –, un fatto di per sè grave che provvederò a segnalare alla magistratura. Un carcere a rischio per colpa di chi sta scaricando in Sardegna una valanga di mafiosi e non garantisce nemmeno la minima sicurezza».

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