La lunga agonia di via Siotto, una strada mai terminata
BONARCADO. I residenti di via Siotto Pintor, con una serie di lettere, la prima risalente a dicembre 2010, tutte regolarmente ricevute dagli uffici comunali, protestano in particolare contro il...
BONARCADO. I residenti di via Siotto Pintor, con una serie di lettere, la prima risalente a dicembre 2010, tutte regolarmente ricevute dagli uffici comunali, protestano in particolare contro il Sindaco, Mario Sassu e gli amministratori, rei, a loro dire, di non aver realizzato le opere di completamento nel tratto di strada adiacente le loro abitazioni. Alle richieste dei residenti il sindaco, con una lettera del febbraio 2011, aveva risposto di aver inserito nella programmazione del bilancio per quell’anno «un capitolo per la sistemazione della viabilità nel centro urbano, dal quale verranno estrapolate le risorse finanziarie per la bitumazione del tratto di via Siotto Pintor che ancora presenta il fondo in calcestruzzo; per quanto riguarda i marciapiedi, verrà effettuato uno studio generale per la verifica dei tratti stradali nei quali gli stessi potranno essere situati e sarà verificato l’importo necessario per la realizzazione».
Alla risposta del sindaco, a ottobre dello stesso anno, fece seguito un’interrogazione del consigliere Salvatore Piras (lista Bonarcado 2.0), che serviva per capire quali azioni avesse intrapreso la giunta e se ci fossero ostacoli che impedivano l’avvio delle opere.
Sono passati oltre tre anni, ma la situazione non è mutata di molto. I residenti sono tornati alla carica e, con una lettera del 15 settembre, indirizzata allo stesso Mario Sassu e all’Ufficio tecnico, all’ufficio della Polizia locale e al comandante della stazione dei carabinieri. Chiedono «di essere tutelati e di rimanere in attesa di riscontri alle reiterate richieste». Il primo cittadino si limita a dire: «Ho promesso che si sarebbe fatto appena possibile. Ancora non lo è, visto i bilanci dei comuni che ormai non hanno più soldi neppure per le spese ordinarie. E comunque rimangono da fare solo i marciapiedi».