Alla ricerca delle origini per conservare i ricordi
CURCURIS. Padri, figli, famiglie. La scoperta delle origini di una comunità che affonda le radici in un passato ormai tanto remoto, prende il via dai ricordi tramandati e soprattutto dalla voglia di...
CURCURIS. Padri, figli, famiglie. La scoperta delle origini di una comunità che affonda le radici in un passato ormai tanto remoto, prende il via dai ricordi tramandati e soprattutto dalla voglia di conoscere.
Nel paesino della Marmilla, abitato da poco più di 300 persone, le tradizioni hanno da sempre un valore importante per l'identità locale che passa anche attraverso la riscoperta delle origini genealogiche dei suoi abitanti.
In tal senso, la cooperativa Nur per oltre un anno ha portato avanti uno studio sulla genealogia delle famiglie più antiche del paese. Dopo un certosino lavoro di ricerca i discendenti delle famiglie: Atzei, Atzeni, Cabiddu, Comina, Coni, Corrias, Fanari, Floris, Frau, Ghiani, Grussu, Loriga, Manias, Massa, Pilloni, Porcu, Pusceddu, Putzolu, Sanna, Serra, Tocco, potranno, grazie alla ricostruzione dei rispettivi alberi genealogici, conoscere le loro lontane o recenti origini.
La ricerca ha comportato lo spoglio dei Quinque Libri, registri parrocchiali, e dei registri dello Stato Civile. Nei 22 alberi genealogici che saranno esposti sabato alle ore 16 nei locali della ex scuola materna, sono compresi ben 230 anni di storia della popolazione di Curcuris in un periodo che va dal 1714 al 1944.
«Per Curcuris si tratta di un importante momento di riflessione su un tassello fondante, com'è quello della popolazione e dell'identità locale» dice Luigi Manias della Nur. L'appuntamento per la presentazione degli alberi genealogici è fissata per domani, ma le 22 genealogie potranno essere visionate, su richiesta, anche successivamente alla presentazione al pubblico.
Ivana Fulghesu