Cartelli poco chiari e tante multe
A Cabras, poco prima dell’area archeologica di Tharros: le lamentele di un turista
CABRAS. Due cartelli di divieto di transito di difficile comprensione: il primo incerottato, il secondo quasi totalmente scolorito e con sotto un cartello di indicazione della biglietteria a 50 metri. È stato così che domenica scorsa a San Giovanni di Sinis, nel breve volgere di una mezz’oretta, la polizia municipale in servizio (c’era anche la festa in onore del santo) ha totalizzato una ventina di multe da 60 euro ciascuna. Infatti molti turisti decisi a visitare l’area archeologica di Tharros sono incorsi in una disavventura, propiziata dalla collocazione infelice dei cartelli e dalla loro scarsa chiarezza. Lo segnala un turista, che si è trovato nelle condizioni di infilare i 50 metri di strada che portano all’area archeologica, ritenendo che, il divieto cominciasse da lì. «Non era certo mia intenzione infrangere un divieto, peraltro per 50 metri. È che proprio non si capiva. E non credo che venti persone si siano messe d’accordo per farlo», ha sottolineato. «Lo abbiamo fatto notare ai vigili, ci hanno risposto che ci mettevamo a fare storie per 60 euro. Senza considerare che anche la loro presenza sarebbe stata molto più proficua al di qua dei cartelli: non ci sarebbero state confusioni». Qualcosa da dire, il turista (che ci ha inviato le foto), ce l’ha anche a proposito dei fuochi artificiali sulla spiaggia: «Sono stati fatti a pochi metri dalle persone, io mi sono bruciato i pantaloni». Inutile poi provare a chiamare i numeri indicati per contattare la polizia municipale di Cabras: «Diversi numeri, ho chimato tutto il giorno. Nessuna risposta, a nessun numero».