Obinu-Lutzu, la città sceglie il sindaco
di Enrico Carta
Oggi il ballottaggio con l’incubo astensione. L’11 giugno aveva votato il 61,94%. I seggi saranno aperti dalle 7 alle 23
25 giugno 2017
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ORISTANO. Una giornata al mare. E i seggi? Saranno croce e delizia di questa domenica da ballottaggio in cui gli oristanesi saranno chiamati all’ultimo sforzo di una campagna elettorale estenuante. Oggi si vota e l’incubo per i due candidati arrivati sin qui non è un temporale estivo, che anzi sarebbe da tutti benedetto in questo periodo di siccità infinita. Lo spettro che aleggia sulle sedici ore (dalle 7 alle 23) elettorali di questo giugno caldissimo è invece l’astensione.
Maria Obinu (21,84% di preferenze) e Andrea Lutzu (29,6%) si sfidano per la poltrona di sindaco nel duello ormai non più rinviabile e lo fanno di fronte a una realtà che ormai non può più essere ignorata nemmeno a Oristano. Antipolitica o meno, il vero problema è la disaffezione di una grossa parte di elettorato e il problema è che non sembra esserci motivo alcuno perché stavolta la tendenza sia invertita. L’andazzo è quello da sempre, da quando è stato introdotto il doppio turno con elezione diretta del sindaco: storicamente nel giorno del ballottaggio, l’affluenza cola a picco come un natante in difficoltà.
Tutto ciò non compromette il successo in sé del vincitore ella partita di oggi, ma sicuramente lo pone di fronte a un compito ancora più arduo, vista l’esigua fetta di aventi diritto al voto con cui rischia di essere eletto. Al primo turno, due settimane fa, erano andati a votare 17.296 oristanesi su 27.922. Oltre diecimila di loro avevano preferito stare lontani dalla cabina elettorale. L’allergia alla scheda non è un sintomo nuovo, ma un male che sta diventando endemico. Basti pensare che quel 61,94% di elettori di domenica 11 giugno era più basso di cinque punti rispetto al dato della stessa giornata del 2012. Il giorno in cui Guido Tendas e Giuliano Uras conquistarono il diritto al ballottaggio andarono a votare 19.291 aventi diritto (68,98%). Due settimane più tardi, il successo del centrosinistra fu decretato attraverso il voto di 14.267, non tutte ovviamente in favore di Guido Tendas.
Nel 2008, quando vinse Angela Nonnis i seggi del turno di ballottaggio furono ancora più frequentati: gli elettori che vollero esprimere la preferenza per lei o per lo sconfitto Marino Marchi furono ben 18.456 pari al 66,52%. Sono già parecchi in più rispetto al primo turno di questo 2017, dove la siccità ha colpito anche le elezioni.
Vista la tendenza, oggi è prevedibile quindi un’affluenza inferiore rispetto al primo turno. Su questo peserà sicuramente il fatto che gli aspiranti sindaco fossero ben sei e che i sostenitori degli sconfitti potrebbero assai poco essere interessati alla contesa tra Andrea Lutzu col suo centrodestra e le sue liste civiche e Maria Obinu col suo centrosinistra, le sue liste civiche e i sardisti.
Maria Obinu (21,84% di preferenze) e Andrea Lutzu (29,6%) si sfidano per la poltrona di sindaco nel duello ormai non più rinviabile e lo fanno di fronte a una realtà che ormai non può più essere ignorata nemmeno a Oristano. Antipolitica o meno, il vero problema è la disaffezione di una grossa parte di elettorato e il problema è che non sembra esserci motivo alcuno perché stavolta la tendenza sia invertita. L’andazzo è quello da sempre, da quando è stato introdotto il doppio turno con elezione diretta del sindaco: storicamente nel giorno del ballottaggio, l’affluenza cola a picco come un natante in difficoltà.
Tutto ciò non compromette il successo in sé del vincitore ella partita di oggi, ma sicuramente lo pone di fronte a un compito ancora più arduo, vista l’esigua fetta di aventi diritto al voto con cui rischia di essere eletto. Al primo turno, due settimane fa, erano andati a votare 17.296 oristanesi su 27.922. Oltre diecimila di loro avevano preferito stare lontani dalla cabina elettorale. L’allergia alla scheda non è un sintomo nuovo, ma un male che sta diventando endemico. Basti pensare che quel 61,94% di elettori di domenica 11 giugno era più basso di cinque punti rispetto al dato della stessa giornata del 2012. Il giorno in cui Guido Tendas e Giuliano Uras conquistarono il diritto al ballottaggio andarono a votare 19.291 aventi diritto (68,98%). Due settimane più tardi, il successo del centrosinistra fu decretato attraverso il voto di 14.267, non tutte ovviamente in favore di Guido Tendas.
Nel 2008, quando vinse Angela Nonnis i seggi del turno di ballottaggio furono ancora più frequentati: gli elettori che vollero esprimere la preferenza per lei o per lo sconfitto Marino Marchi furono ben 18.456 pari al 66,52%. Sono già parecchi in più rispetto al primo turno di questo 2017, dove la siccità ha colpito anche le elezioni.
Vista la tendenza, oggi è prevedibile quindi un’affluenza inferiore rispetto al primo turno. Su questo peserà sicuramente il fatto che gli aspiranti sindaco fossero ben sei e che i sostenitori degli sconfitti potrebbero assai poco essere interessati alla contesa tra Andrea Lutzu col suo centrodestra e le sue liste civiche e Maria Obinu col suo centrosinistra, le sue liste civiche e i sardisti.