Ragazzo violentato, un paese sotto choc dopo l’arresto
di Enrico Carta
Una vicenda maturata in contesti sociali non degradati Il presunto responsabile comparirà davanti al magistrato
28 settembre 2017
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MARRUBIU. Un paese sotto choc che vuole subito scrollarsi di dosso un’etichetta che non gli appartiene. L’episodio di tre giorni fa viene considerato un fatto isolato e del resto tutti gli elementi portano proprio in quella direzione, considerando anche l’ambito nel quale è avvenuta la violenza sessuale che ha coinvolto un diciassettenne nei panni della vittima e il suo presunto aguzzino di sessantanove anni. Ma ancora si conosce solo una porzione di verità, per cui è difficile anche in paese che qualcuno si lanci in commenti. La vicenda è in divenire e già oggi ci saranno passi giudiziari importanti visto che nel pomeriggio il pensionato sarà di fronte al giudice per le indagini preliminari.
L’interrogatorio di garanzia si svolgerà nel carcere di Massama, dove il 69enne è finito successivamente all’intervento dei carabinieri che lunedì sera l’hanno colto in flagrante mentre consumava l’ennesimo rapporto sessuale con l’adolescente. Nel momento in cui, durante l’audizione protetta di fronte a uno psicologo, quest’ultimo ha chiarito di essere stato costretto a sottomettersi alle volontà del pensionato, sono scattate le manette. Nel frattempo il pubblico ministero Rossella Spano ha raccolto i primi atti che ora verranno valutati dal giudice.
L’accusa contesta all’arrestato il reato di prostituzione minorile perché nel momento in cui il ragazzino ha ceduto alle pressioni sarebbe iniziato anche il passaggio di denaro. Venti, trenta euro per volta con frequenza quasi quotidiana per oltre due mesi. Per i carabinieri che hanno effettuato l’arresto in flagranza è il segnale che il minorenne non era più in grado di uscire dalla spirale in cui era stato trascinato da quell’uomo con cui aveva inizialmente avviato un rapporto di lavoro.
Nella vigna alla periferia del paese, le richieste avrebbero subito però un’escalation inimmaginabile interrotta solo dall’intervento delle forze dell’ordine. A dire il vero negli ultimi tempi, grazie alla ripresa della scuola, l’adolescente era riuscito a diminuire le frequentazioni che l’uomo voleva estendere anche al fratello minore della vittima.
Intanto, di fronte alle prime notizie, il Comune ha immediatamente preso in mano il caso del quale si occuperanno i Servizi sociali. Il problema, come ha spiegato il sindaco Andrea Santucciu, è che appariva impossibile prevedere una situazione simile dal momento che sia la vittima che il suo sfruttatore provengono da situazioni familiari e contesti sociali tutt’altro che preoccupanti. Tanto è vero che il padre del ragazzo non aveva sospettato minimamente di quanto stesse accadendo e si è mosso solo dopo esser venuto a conoscenza dell’episodio di cui era stato vittima il figlio. Si è quindi affidato all’avvocatessa Daniela Schirru per far assistere il ragazzo in questa delicata fase sulla quale al momento non ha fornito indicazioni.
La difesa dell’indagato è invece affidata all’avvocato Gianfranco Siuni che nel pomeriggio parteciperà all’interrogatorio di garanzia. In assenza degli atti che riceverà solo oggi, il legale sottolinea un aspetto: «Il pubblico ministero non ha contestato la minaccia, elemento che deve essere motivo di riflessione per tutti». E che sicuramente sarà evidenziato al giudice.
L’interrogatorio di garanzia si svolgerà nel carcere di Massama, dove il 69enne è finito successivamente all’intervento dei carabinieri che lunedì sera l’hanno colto in flagrante mentre consumava l’ennesimo rapporto sessuale con l’adolescente. Nel momento in cui, durante l’audizione protetta di fronte a uno psicologo, quest’ultimo ha chiarito di essere stato costretto a sottomettersi alle volontà del pensionato, sono scattate le manette. Nel frattempo il pubblico ministero Rossella Spano ha raccolto i primi atti che ora verranno valutati dal giudice.
L’accusa contesta all’arrestato il reato di prostituzione minorile perché nel momento in cui il ragazzino ha ceduto alle pressioni sarebbe iniziato anche il passaggio di denaro. Venti, trenta euro per volta con frequenza quasi quotidiana per oltre due mesi. Per i carabinieri che hanno effettuato l’arresto in flagranza è il segnale che il minorenne non era più in grado di uscire dalla spirale in cui era stato trascinato da quell’uomo con cui aveva inizialmente avviato un rapporto di lavoro.
Nella vigna alla periferia del paese, le richieste avrebbero subito però un’escalation inimmaginabile interrotta solo dall’intervento delle forze dell’ordine. A dire il vero negli ultimi tempi, grazie alla ripresa della scuola, l’adolescente era riuscito a diminuire le frequentazioni che l’uomo voleva estendere anche al fratello minore della vittima.
Intanto, di fronte alle prime notizie, il Comune ha immediatamente preso in mano il caso del quale si occuperanno i Servizi sociali. Il problema, come ha spiegato il sindaco Andrea Santucciu, è che appariva impossibile prevedere una situazione simile dal momento che sia la vittima che il suo sfruttatore provengono da situazioni familiari e contesti sociali tutt’altro che preoccupanti. Tanto è vero che il padre del ragazzo non aveva sospettato minimamente di quanto stesse accadendo e si è mosso solo dopo esser venuto a conoscenza dell’episodio di cui era stato vittima il figlio. Si è quindi affidato all’avvocatessa Daniela Schirru per far assistere il ragazzo in questa delicata fase sulla quale al momento non ha fornito indicazioni.
La difesa dell’indagato è invece affidata all’avvocato Gianfranco Siuni che nel pomeriggio parteciperà all’interrogatorio di garanzia. In assenza degli atti che riceverà solo oggi, il legale sottolinea un aspetto: «Il pubblico ministero non ha contestato la minaccia, elemento che deve essere motivo di riflessione per tutti». E che sicuramente sarà evidenziato al giudice.