La Nuova Sardegna

Oristano

Abbasanta, la rabbia degli allevatori

Abbasanta, la rabbia degli allevatori

Costo del latte in calo, foraggio alle stelle e contributi pubblici inadeguati e spesso in ritardo

16 dicembre 2017
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ABBASANTA. Il comparto bovino sta attraversando una delle crisi peggiori degli ultimi vent’anni. La prolungata siccità, le difficoltà di approvvigionamento, l’aumento dei costi aziendali, il rincaro dei prezzi del foraggio e una remunerazione inadeguata della produzione stanno rendendo l’attività dell’allevamento proibitiva. A completare un quadro a tinte fosche ci sono le difficoltà di accedere alle misure di sostegno nei tempi dettati dalle esigenze delle aziende, gonfiati all’inverosimile da una burocrazia farraginosa. Ma tolti gli ostacoli di natura formale, ci sono gli addebiti della politica, cui viene rimproverata una certa inerzia rispetto ai problemi della categoria, che reclama pari dignità degli altri comparti produttivi. L’urlo di dolore si è levato dalle campagne dell’Alto Oristanese, dalle quali un gruppo di allevatori ha rivolto un’invocazione d’aiuto. «Stiamo patendo l’andamento climatico, abbiamo dovuto sopperire alla mancanza di pascolo con l’acquisto di foraggi, che in Sardegna hanno avuto un calo della resa del 50% tanto che ora scarseggiano – ha spiegato Ignazio Miscali, proprietario di un’ azienda di bovini selezionati – questo ci ha costretti a ricercarli nella Penisola sostenendo un notevole sovraccarico di costi dovuti al trasporto e anche a una certa speculazione sulle materie prime». I costi della paglia e del fieno sono lievitati a fronte del prezzo della carne fermo e a quello del latte ridotto del 25 per cento. «C’è stato un crollo verticale del suo valore, sceso da 50 a 38 centesimi al litro», ha lamentato Antonio Pinna. Poi ci sono i danni collaterali. «I vaccini contro la blue tongue non si trovano e senza non possiamo movimentare. Ma noi dobbiamo vendere quando il prodotto è pronto, non quando è reperibile l’antidoto», ha puntualizzato Ignazio Miscali. A complicare la situazione sono anche i ritardi nell’erogazione dei premi comunitari. Gli operatori reclamano tempi certi e rapidità nei pagamenti, nonché la possibilità di estendere alle vacche nutrici le misure per il benessere animale, con più equilibrio in tutta la filiera, è l’ appello di Antonello Miscali, di Abbasanta. «Il nostro comparto è in crisi da vent’anni ma non sono stati fatti interventi strutturali per la ripresa», ha rimarcato Giancarlo Scintu, di Paulilatino. La Coldiretti di Oristano sollecita l’azione della Regione. «Ha stanziato venti milioni di euro per tutte le categorie del settore agricolo all'infuori dell’ovicaprino, ma non li ha ancora messi a bando. Inoltre il Psr è bloccato e non si riesce a dare ristoro alle aziende», ha rilevato il presidente provinciale Giovanni Murru.

Maria Antonietta Cossu

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