La Nuova Sardegna

Oristano

Massama, un detenuto aggredisce un agente

Massama, un detenuto aggredisce un agente

Secondo episodio di violenza nel giro di pochi giorni nel carcere oristanese I sindacati chiedono un incontro al prefetto: «Scene di ordinaria follia»

08 gennaio 2018
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ORISTANO. Ancora un agente della polizia penitenziaria aggredito da un detenuto nel carcere di Massama. A distanza di una decina di giorni da un precedente episodio, nella struttura detentiva della frazione di Oristano ci sono stati nuovi attimi di tensione. La denuncia stavolta è del sindacato Uil Pubblica amministrazione.

«Un detenuto ha sferrato un violento pugno nel volto di un appartenente alla polizia penitenziaria facendolo stramazzare a terra. Scene di ordinaria follia - dice il segretario generale della Uil-Pa polizia penitenziaria, Michele Cireddu -. Si tratta di una seconda aggressione a danno degli agenti di polizia penitenziaria di Oristano in una settimana, è inaudito siamo davanti ad uno stillicidio di aggressioni nell’indifferenza dell’Amministrazione».

Episodi analoghi, con epiloghi differenti. Secondo il sindacato «nel primo caso l’agente aggredito è stato letteralmente abbandonato, si è dovuto recare al pronto soccorso per ricevere le cure accompagnato dai propri familiari. Nel secondo il poliziotto che ha subito l’aggressione stoicamente ha continuato il turno di lavoro».

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto di essere convocate al più presto dal prefetto di Oristano, Giuseppe Guetta, «perché nell’Istituto è a repentaglio la sicurezza dei lavoratori, constatato che i vertici dell’Amministrazione non sono in grado di tutelare i propri poliziotti».

E proprio l’amministrazione del penitenziario viene pesantemente chiamata in causa nella nota del sindacato Uil-Pa: «Siamo stanchi - si legge ancora nella nota - di subire l’inerzia e l’inefficienza gestionale di chi dovrebbe tutelare gli agenti, a subirne le conseguenze continuano ad essere i nostri poliziotti, con aggressioni, procedimenti disciplinari e penali spesso per motivi determinati dalle carenze organiche, strutturali ed a causa di inadeguatezze gestionali, questo suscita in noi e nel personale una grande rabbia».

Secondo i rappresnetanti sindacali degli agenti di polizia penitenziaria «la presenza dello Stato deve essere garantita anche negli Istituti di pena iniziando dalla tutela per i propri uomini che cercano di garantire la legalità in solitudine, contro ogni difficoltà in una terra troppo spesso considerata "di confine"».



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