La Nuova Sardegna

CABRAS. Trecento euro di multa per essersi avvicinati troppo alla riva e comunque oltre la fascia di rispetto dei cento metri, ma anche per aver gettato l’ancora in una zona dove comunque il rischio è danneggiare la posidonia. Le multe sono state comminate da una motovedetta della Guardia di finanza a una decina di diportisti che ieri erano in piena Area marina protetta, sotto Tharros, nella zona denominata La Caletta. Praticamente a metà strada tra il campo boe, dove ci sono una trentina di gavitelli, e la riva. Non si poteva stare, per quel tratto di costa, alta, la normativa prevede che le imbarcazioni da diporto si fermino entro 100 metri.

Un problema, quello del diporto nell’Area marina protetta, che certamente dovrà essere portato all’attenzione della nuova giunta comunale di Cabras il cui sindaco, Andrea Abis, è temporaneamente anche al comando dell’Amp visto che la direzione precedente è decaduta con la vecchia amministrazione. Ivo Zoccheddu, presidente dell’associazione Adina che raduna la gran parte dei diportisti del Sinis, sottolinea: «Probabilmente chi si è trovato in quelle acque non si è reso conto di essersi spinto troppo oltre. C’è anche un problema legato al numero insufficiente di gavitelli, noi speriamo che l’amministrazione e l’Area marina dialoghino con noi anche per parlare di questo aspetto». Venendo alle multe ai diportisti, Zoccheddu rileva: «Sicuramente sono state comminate perchè c’è stata un’infrazione. Ma magari sarebbe auspicabile, da parte delle forze dell’ordine che operano in mare e la cui presenza è preziosa, un atteggiamento più friendly. Magari si può avvisare il diportista e verificare che stia alle regole. Non dimentichiamoci che il diporto è un settore che produce reddito e turismo, e se è giusto sanzionare, forse sarebbe ancora più giusto educare».(si.se.)