La Nuova Sardegna

Oristano

Oristano, la Ivi replica: "Contestazioni inesatte, siamo in regola"

Enrico Carta
Una simulazione del progetto Ivi di Torregrande
Una simulazione del progetto Ivi di Torregrande

L'azienda replica al Gruppo di Intervento Giuridico che vuole bloccare il progetto turistico immobiliare diTorregrande

14 settembre 2018
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ORISTANO. La mossa del Gruppo di intervento giuridico non è esattamente una sorpresa per la Ivi che, prima ancora che la Regione si pronunci sulla Valutazione d’Impatto Ambientale, ha risposte pronte di fronte alle critiche. È Paolo Spada, il responsabile del progetto turistico e del progetto di bonifica a replicare: «Per prima cosa ci si dimentica di citare gli importanti passaggi fatti finora come l’approvazione del progetto di bonifica che ormai volge al termine e che ha portato all’intero risanamento della falda, la verifica di assoggettabilità alla Variante Ambientale Strategica sorpassata positivamente, la coerenza del progetto al Piano paesaggistico regionale, nonché lo svolgimento della compatibilità idraulica, geologica e geotecnica».

Ma è sulle contestazioni dell’ultim’ora che si concentra l’attenzione del responsabile del progetto per la Ivi: «La questione idrica del deflusso minimo vitale è contemplato all’interno della documentazione che abbiamo presentato e, in ogni caso, l’utilizzo delle acque del Tirso è un’eventualità che si verificherebbe in caso di emergenza per via di guasti al depuratore di Torregrande da cui attingeremo l’acqua per l’irrigazione dei campi – spiega ancora Paolo Spada –. Sono aspetti che sono chiaramente indicati nelle relazioni idraulica e tecnica».

Da ultimo si fa riferimento alla questione del mancato rispetto delle distanze minime dal mare per l’edificazione, fatto che contrasterebbe con il Piano paesaggistico. «Non è assolutamente vero che ci siano costruzioni all’interno della fascia dei 300 metri – conclude Paolo Spada –. C’è una parte di prato, ma non volumetrie di cemento come del resto già ampiamente documentato nella procedura di scoping. Per quanto riguarda l’occupazione di una parte di pineta, per la quale è tra l’altro previsto un piano di gestione forestale, ci sono contratti con il Comune e il Consorzio di Bonifica per il quale paghiamo regolarmente i canoni di affitto».

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