La Nuova Sardegna

Oristano

«A Fenosu la scuola per piloti»

di Enrico Carta

La Aeronike rileva le quote e prepara la strategia per rilanciare l’aeroporto: formazione e merci

20 dicembre 2018
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ORISTANO. Formazione. È la parola magica che spingerà di nuovo Fenosu nell’alto dei cieli? Ne è convinta la Aeronike, società ormai solitaria nella gestione della Sogeaor e dell’aeroporto oristanese. L’addio del Distretto Aerospaziale della Sardegna dalla compagine societaria ha aperto l’ennesimo capitolo della saga di una struttura chiusa da anni e che ancora non sa che cosa c’è nel suo futuro. Non tutti esultano, anzi ci sono subito le prime prese di posizione del mondo della politica che non gradiscono la soluzione ultima, ma con essa bisogna inevitabilmente fare i conti.

La Aeronike ha infatti acquisito il 20% delle quote che erano detenute dalla società FenAir srl a cui faceva riferimento anche il Dass e ora il socio unico può viaggiare da solo. Così l’amministratore Riccardo Faticoni apre la porta al suo progetto: «L’iniziativa è da inquadrare in una più ampia operazione volta a creare un forte partenariato industriale che dia gambe ad una serie di iniziative aeronautiche, ma non solo, che abbiano come scopo principale la creazione di un villaggio dedicato alla formazione aeronautica, allo sviluppo di tecnologie aerospaziali innovative e di un polo dedicato al trasporto merci. La formazione di nuovi piloti e manutentori aeronautici sarà senz’altro una delle linee di sviluppo principali: si stima che nei prossimi 20 anni, a livello globale, il mercato richiederà circa 450mila nuovi piloti. Attualmente in Europa volano circa 70mila piloti, ma questo numero è destinato a crescere. Fenosu sembra avere una posizione di favore rispetto a tanti altri siti in cui sono basate le più importanti accademie di volo. A queste si sta rivolgendo quindi Aeronike affinché dislochino qui una parte dei loro cadetti. Inoltre, l’aeroporto di Fenosu potrebbe godere della sinergia degli altri aeroporti sardi per formare un sistema aeroportuale in grado di offrire ai cadetti la possibilità di esercitarsi al meglio con la navigazione aerea ed il volo strumentale. Considerato che anche il mercato del cargo aereo è in forte espansione con un tasso di crescita del 4,2%, l’aeroporto di Fenosu, grazie alla sua centralità nell’isola e nel Mediterraneo, alla vicinanza alle principali vie di comunicazione ed all’ampio sedime aeroportuale, potrà diventare una base logistica di primaria importanza non solo locale».

Dal consiglio regionale arrivano i primi commenti. Quello di Antonio Solinas è improntato all’ottimismo: «Penso ci sia ancora spazio per una collaborazione col Distretto Aerospaziale. Anche se questo non è più socio può portare comunque avanti una parte dei suoi progetti utilizzando Fenosu. Certo, eravamo soddisfatti della combinazione tra il socio privato e il Distretto, ma restiamo ottimisti».

Per Attilio Dedoni invece il passo indietro del Dass è una sorta di iattura: «L’aeroporto è stato trattato con superficialità dalla Regione che se ne è voluta sbarazzare in fretta a qualsiasi condizione e abbandonato dalle istituzioni locali. La presenza del Dass nel raggruppamento che si è aggiudicato il bando era una garanzia, dal momento che avrebbe consentito il coinvolgimento di Fenosu nelle attività di ricerca aerospaziale che il Dipartimento ha avviato nell’isola. Il Dass ha stretto accordi con importanti società e agenzie internazionali nel campo dell’aviazione e dell’esplorazione spaziale, che avrebbero potuto portare enormi ricadute per il territorio grazie alle attività di ricerca e produzione nel campo dell’alta tecnologia applicata ai trasporti che l’infrastruttura avrebbe potuto ospitare».

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