Disservizi al Delogu: i sindaci avvertono la Ats
«Ha compiuto una interruzione di pubblico servizio, ci rivolgeremo alla Procura» L’assessore Nieddu prova a smorzare i toni: «Troveremo presto una soluzione»
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GHILARZA. Il caso Delogu rischia di trasformarsi in una grana giudiziaria. L'Unione del Guilcer segnalerà alla Procura e alla Prefettura la chiusura del punto di primo intervento. I sindaci ravvisano un'ipotesi di reato aggravato dal mancato preavviso «Siamo di fronte all’interruzione di pubblico servizio, un fatto inconcepibile», ha dichiarato il presidente dell'Unione e sindaco di Ghilarza, Alessandro Defrassu. Più caustico l'omologo di Sedilo. «Lo reputiamo un fatto gravissimo, tanto più che nessun amministratore è stato informato. Chiederemo perciò alla procura di Procedere nei confronti di eventuali responsabili. Inoltre manderemo una sorta di diffida al direttore dell'Assl di Oristano e al commissario dell'Ats», ha annunciato Salvatore Pes. Le missive dovrebbero partire già oggi, mentre sul binario parallelo si lavora per risolvere l'emergenza sanitaria. L'assessore Mario Nieddu, il presidente della commissione Sanità Domenico Gallus e i sindaci di Ghilarza, Soddì, Sedilo e Tadasuni hanno fatto il punto della situazione nell'incontro che si è tenuto ieri a Paulilatino. I rappresentanti del territorio hanno reiterato la richiesta della riapertura immediata del punto di primo intervento. L'esponente della giunta Solinas ha riferito quali sono le iniziative in campo per risolvere i problemi contingenti e per superare una volta per tutte le criticità dell'ospedale ghilarzese. Le soluzioni prospettate includono la possibilità di attingere alle graduatorie dell'Ats di Sassari e la trattativa con le organizzazioni sindacali volta a impiegare le guardie mediche nella gestione dei codici bianchi e verdi. Il confronto dovrebbe arrivare a uno snodo giovedì. «Ci siamo posti l'obiettivo di riaprire il presidio dell' emergenza entro l'inizio della prossima settimana», ha detto Mario Nieddu, che si è mostrato ottimista anche per Medicina. «Con il concorso contiamo di risolvere in via definitiva la carenza d'organico che oggi è alla base dei problemi dell'ospedale», ha affermato. Ma se c'è un termine abusato negli ultimi sette mesi è “definitivamente”: questo avverbio è stato utilizzato spesso ma finora la politica è stata smentita dai fatti. E in quest'ottovolante di annunciate chiusure e di salvataggi in extremis, di stop effettivi e di svolte positive date per imminenti, si ritrovano a salire e scendere pazienti e cittadini, che alternano speranze a previsioni pessimistiche, scetticismo a rassegnazione per una sanità che sembra andare in direzione opposta alle esigenze dei territori marginali e sempre più incontro alle logiche dei grandi numeri.
Maria Antonietta Cossu
Maria Antonietta Cossu