La Nuova Sardegna

Oristano

Oristano, ingresso a scuola nel fango

Oristano, ingresso a scuola nel fango

Le piogge aggravano una situazione già precaria

14 novembre 2019
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ORISTANO. «La scuola è aperta a tutti», così recita l’articolo 34 della Costituzione italiana definendo il diritto allo studio. Prendendo alla lettera queste parole e guardando le condizioni in cui sono costretti ad andare a scuola i bambini della scuola primaria di Sa Rodia, trasferiti da inizio mese nei locali di via Solferino, viene da sorridere. La scuola è sì aperta a tutti, ma difficilmente raggiungibile per i bambini che passano dall’ingresso di via Carlo Meloni, soprattutto nelle giornate di pioggia. L’accesso sterrato senza ghiaia né passerella è un percorso malconcio che alle prime piogge si trasforma in una passerella di fango e pozzanghere, dove i piccoli rischiano cadute e i loro grembiuli diventano color marron. E non stanno meglio i docenti e il personale che a scuola lavora. È ia situazione di disagio che si trovano a vivere quotidianamente gli alunni delle elementari dell’istituto comprensivo 4, ospitati dai primi del mese nella scuola di via Solferino, facente parte dell’istituto comprensivo 1.

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A peggiorare la situazione, secondo quanto raccontano alcuni genitori e chi abita nella zona, ci sarebbe anche la modifica del traffico. È stato cambiato il senso di marcia della limitrofa via Oberdan, sino a poco tempo sfogo per le auto che arrivavano da via Meloni a via Othoca. Ora che il senso di marcia è stato invertito, chi entra da via Solferino in via Meloni per attendere i propri figli all’uscita di scuola è costretto o a fare inversione e uscire da dove è entrato oppure a percorrere via Alagon e uscire sempre in via Solferino, qualche centinaio di metri più avanti rispetto alla scuola. Un vero e proprio circolo vizioso, che crea quotidianamente traffico, congestiona il passaggio e, durante le giornate di pioggia, rende quei pochi metri di strada impraticabili.

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Il problema è che piove sul bagnato perché una decina di giorni di pioggia e anche il tetto della scuola dell’infanzia di via Campania ha iniziato a fare letteralmente acqua da tutte le parti. Dalla scorsa fine settimana, un’aula è stata sigillata e circa venti alunni ora fanno lezione in uno spazio ricavato nel salone centrale. Situazione certo non ottimale, tanto che i genitori hanno chiesto un intervento urgente da parte delle autorità, a partire dal Comune. I genitori, chiedono infatti di sapere quanto durerà questa situazione così precaria quanto scomoda considerato anche che i bambini hanno appena cinque anni e avrebbero bisogno di stare in un’aula vera.

I genitori spiegano anche che in una zona della scuola, quando piove, è necessario sistemare dei secchi per impedire che il pavimento si allaghi. Adesso, inevitabilmente, sul soffitto sono comparse non proprio confortanti grosse macchie di umidità e muffa vicinissime ai punti luce. I genitori sono preoccupati e vorrebbero garanzie sulla sicurezza da parte del Comune, al quale chiedono rapidamente per aggiustare il tetto. Nel frattempo si rivolgono all’Assl affinché faccia dei sopralluoghi e verifichi la situazione dal punto di vista sanitario.

«Non è la prima volta che questo edificio scolastico necessita di interventi – dice piuttosto preoccupato, un genitore –. Ciò che veramente sorprende è che anche di recente il Comune aveva fatto dei lavori che però evidentemente si sono rivelati del tutto insufficienti». E aggiunge: «La cosa davvero scandalosa è che per giorni i nostri figli hanno continuato a far lezione con la pioggia che cadeva dal soffitto e solo dopo le nostre proteste hanno trasferito la classe e chiuso l’aula». I genitori segnalano anche altri inconvenienti: «Non c’è solo il tetto da sistemare, ma persino le grondaie sono sporche e intasate: sono lavori che andavano fatti durante l’estate, prima che iniziasse l’anno scolastico. Invece, ci troviamo in queste condizioni. Siamo preoccupati per la salute dei nostri figli». (m.c./ele.c.)
 

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