La Nuova Sardegna

Oristano

«No al tempo prolungato» genitori divisi a Sedilo

«No al tempo prolungato» genitori divisi a Sedilo

La maggioranza non vuole lasciare i figli a scuola anche nel primo pomeriggio La risposta: «Le scelte di alcuni non possono ricadere anche su chi è favorevole»

12 gennaio 2020
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SEDILO. Nella scuola media rischia di essere cancellato il tempo prolungato. A questo risultato condurrebbe l'attuale orientamento della maggioranza dei genitori degli studenti che a settembre frequenteranno il primo anno. La prospettiva di perdere il servizio ha suscitato il disappunto della minoranza consiliare, che ha investito del problema la giunta caldeggiando un confronto tra famiglie, istituzione scolastica e amministratori. «In un dialogo serrato possono venire fuori le ragioni a favore della continuità del tempo prolungato, e semmai le correzioni che aiutino a raccogliere le preoccupazioni delle famiglie» osservano gli esponenti di Progresso Sedilo. Seppure con sfumature diverse, le ragioni dei genitori che intendono fare a meno dell'orario suppletivo ruotano principalmente attorno alla necessità di contemperare lo studio con le attività extrascolastiche. «La scuola ha la priorità su tutto, è indubbio, ma se la conoscenza delle materie tradizionali è fondamentale, anche le discipline sportive, artistiche e gli altri interessi che attengono alle attitudini personali sono importanti per la crescita dell'individuo. Producono dei benefici sotto diversi punti di vista, incluso un migliore rendimento scolastico – afferma una madre ricordando che – la famiglia, in quanto primo nucleo educativo e aggregante, condivide con la scuola la prerogativa di fare delle scelte nell'interesse dei figli». Tra gli aspetti che generano maggiore perplessità c'è il fatto che il servizio mensa non sia facoltativo ma rientri nel tempo prolungato, elemento che ha condizionato la scelta di diverse famiglie. Al contrario, i genitori favorevoli alle 36 ore settimanali in luogo delle 30 regolari lo ritengono un momento importante per la socializzazione dei ragazzi. Per le famiglie rimaste in minoranza rinunciare al tempo prolungato significherebbe sottrarre qualcosa agli studenti. «È un servizio utile, consente di rafforzare le competenze o colmare certe lacune», ribattono i favorevoli. Secondo alcuni genitori la scuola dovrebbe essere l'unica a operare le scelte inerenti all'attività didattica e formativa, «perché demandare la decisione sull'orario prolungato alle famiglie che decidono sulla base delle proprie necessità e non di un interesse generale? A mio avviso è una questione di competenza dell'istituzione scolastica», afferma una madre. «Mia figlia è rimasta delusa, e non è la sola», riferisce un altro genitore. Il dibattito resta aperto e intanto l'opposizione incalza paventando ripercussioni negative sulle future generazioni di studenti.

Maria Antonietta Cossu

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