Sequestra moglie e figlio, poi picchia i carabinieri
di Enrico Carta
Terralba, avrebbe impedito ai familiari di uscire di casa e si sarebbe scagliato contro i militari: in cella
14 gennaio 2020
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TERRALBA. Moglie e figlio di quattro anni sequestrati in casa e carabinieri aggrediti in una domenica agitata che si è chiusa con l’arresto del 34enne Nicola Aresti. Il lunedì è stato decisamente più tranquillo, ma è stato anche il giorno in cui è iniziato il processo per direttissima per il reato di resistenza e lesioni, mentre all’accusa più pesante di sequestro di persona dovranno pensare i giudici del collegio, dal momento che il tipo di imputazione non è di competenza del solo giudice monocratico, in questo caso Elisa Marras.
La domenica esagerata nasce e muore dentro la casa dove Nicola Aresti abita assieme alla moglie e al figlio. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, tra marito e moglie c’è stato un vivace diverbio che a un certo punto pare sia degenerato. Il marito – questo gli contesta il pubblico ministero Armando Mammone – avrebbe impedito alla consorte di uscire di casa, di fatto sequestrandola. La moglie a quel punto ha chiesto l’intervento dei carabinieri che sono arrivati per riportare la calma. E tutto sembrava per davvero andare per il meglio perché a quel punto Nicola Aresti ha fatto uscire la moglie e il bambino senza alcun problema, solo che avrebbe poi cambiato bersaglio. Poche parole e il clima si sarebbe fatto teso anche coi militari che sarebbero stati aggrediti tanto da riportare quelle lesioni poi indicate nei due certificati medici che diventano parte importante degli atti d’accusa al processo per direttissima per le sole lesioni e per la resistenza che si concluderà lunedì prossimo, dal momento che l’avvocato difensore Angela Caratzu ha chiesto i termini a difesa. In diversa data e con diversi giudici ci si occuperà invece del sequestro di persona. Intanto moglie e figlio sono stati momentaneamente trasferiti da casa per motivi di sicurezza.
La domenica esagerata nasce e muore dentro la casa dove Nicola Aresti abita assieme alla moglie e al figlio. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, tra marito e moglie c’è stato un vivace diverbio che a un certo punto pare sia degenerato. Il marito – questo gli contesta il pubblico ministero Armando Mammone – avrebbe impedito alla consorte di uscire di casa, di fatto sequestrandola. La moglie a quel punto ha chiesto l’intervento dei carabinieri che sono arrivati per riportare la calma. E tutto sembrava per davvero andare per il meglio perché a quel punto Nicola Aresti ha fatto uscire la moglie e il bambino senza alcun problema, solo che avrebbe poi cambiato bersaglio. Poche parole e il clima si sarebbe fatto teso anche coi militari che sarebbero stati aggrediti tanto da riportare quelle lesioni poi indicate nei due certificati medici che diventano parte importante degli atti d’accusa al processo per direttissima per le sole lesioni e per la resistenza che si concluderà lunedì prossimo, dal momento che l’avvocato difensore Angela Caratzu ha chiesto i termini a difesa. In diversa data e con diversi giudici ci si occuperà invece del sequestro di persona. Intanto moglie e figlio sono stati momentaneamente trasferiti da casa per motivi di sicurezza.
