La Nuova Sardegna

Oristano

Cabras, il nuovo museo per i "Giganti" frenato dalla burocrazia

di Piero Marongiu
Cabras, il nuovo museo per i "Giganti" frenato dalla burocrazia

Slitta ancora l’apertura della prima ala nonostante i lavori siano conclusi. Tra le verifiche da fare anche quella dell’assenza di residuati bellici

04 febbraio 2020
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CABRAS. I lavori della prima ala del museo sono praticamente conclusi, ma di apertura al pubblico, per il momento, non si parla. A far slittare ancora i tempi di consegna della struttura, che doveva avvenire alla fine del 2018, questa volta è la burocrazia: lungaggini dovute alle ultime verifiche da fare prima di iniziare le operazioni di collaudo. Tutto rimandato a data da definire quindi, comprese le operazioni di spostamento delle statue e degli importanti reperti rinvenuti nell’area archeologica di Mont ’e Prama, interessate al nuovo allestimento pensato dall’amministrazione guidata dal sindaco Andrea Abis.

«Bisogna avere ancora un po’ di pazienza – spiega il primo cittadino, che non si sbilancia sui tempi –. Una volta effettuati i collaudi previsti e dopo il beneplacito della Soprintendenza, procederemo come da programma». Con il nuovo allestimento le statue dei guerrieri, degli arcieri e dei pugilatori, e gli altri reperti restituiti dalla collinetta nel Sinis saranno esposti in una sala di circa 250 metri quadrati, dove godranno di ben altra visibilità rispetto a quella attuale.

Qualche settimana fa sono stati consegnati i lavori per la costruzione della seconda ala del museo, ma per l’apertura del cantiere ci sarà da attendere ancora. Per la realizzazione dell’opera sono disponibili circa un milione e mezzo di euro. «I lavori sono consegnati – spiega Abis –, ma anche in questo caso a rallentarne l’avvio sono gli adempimenti burocratici. Gli uffici stanno lavorando a pieno ritmo per ridurre al minimo le attese, però, tra le richieste delle necessarie autorizzazioni e dei pareri agli enti, i tempi si dilatano». Nel mentre rimane tutto fermo. Tra le autorizzazioni, le relazioni tecniche e i pareri richiesti, c’è anche quella rivolta agli organismi militari sulla bonifica da residuati bellici dell’area in cui deve sorgere l’opera. A questi, infatti, spetta il compito di certificare che nessun ordigno inesploso sia presente in quell’area. Gli uffici stanno procedendo a richiedere i documenti necessari all’apertura del cantiere ma non è detto che i benestare arrivino nel volgere di qualche giorno. Anche ipotizzando che non ci siano intoppi, sarà difficile che i lavori partano prima dell’inizio della prossima primavera.

Abis, per prudenza non conferma: «Sappiamo che intorno al museo e in particolare a Mont ’e Prama c’è sempre grande attenzione, ma, come detto in più occasioni, occorre muoversi rispettando tempi che non consentono grandi spazi di manovra. Nella nostra agenda il museo, Tharros, Mont ’e Prama e gli altri siti archeologici del territorio sono prioritari. Tant’è che stiamo lavorando a un progetto di lunga durata”. L’imperativo categorico, pertanto è: pazientare.

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