L’ombra del commissario incombe su Ula Tirso
di Maria Antonietta Cossu
Le elezioni si avvicinano e si fa concreto il rischio di non avere candidati in lizza Sindaco e capogruppo di minoranza si tirano fuori, ma non ci sono altre proposte
04 marzo 2020
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ULA TIRSO. A due mesi dalla probabile scadenza dei termini per la presentazione delle liste elettorali mancano i numeri per mettere insieme anche una sola coalizione che si proponga alla guida del paese. Al momento non ci sono i presupposti per andare al voto. L’ostacolo principale è dato dalla mancanza di figure disponibili a rappresentare la comunità a fronte degli oneri che un incarico istituzionale comporta in termini di impegno e di tempo e in considerazione del rapporto, non sempre equilibrato, tra il fabbisogno e le risorse economiche e umane di un Comune.
Se la situazione non si sbloccasse da qui a breve, per l’ente locale si profilerebbe il commissariamento. Un fatto senza precedenti dacché Ula Tirso è Comune autonomo. «È un’eventualità che non vorrei prendere nemmeno in considerazione e che spero sia scongiurata», ha commentato Ovidio Loi. Il primo cittadino ha confermato la volontà manifestata all’epoca della sua discesa in campo di limitare la personale esperienza alla guida dell’amministrazione solamente per la durata di una consiliatura. Periodo in cui ha maturato una consapevolezza: «Alle condizioni in cui oggi operano gli amministratori locali bisognerebbe essere disoccupati o pensionati». L’affermazione ribadisce un concetto espresso anche in occasioni pubbliche: «Per dare il massimo nell’espletamento delle funzioni amministrative i cittadini dovrebbero essere messi nelle condizioni di conciliare il proprio lavoro con l’impegno istituzionale e dunque avere la possibilità di dedicare più tempo alla gestione della cosa pubblica. Ma non sono supportati dalle norme e i ripetuti appelli rivolti alla politica per cambiare questo stato di cose sono rimasti inascoltati».
Benché in questo momento i numeri risicati e l’assenza di un capolista non giochino a favore di Ula Tirso, il primo cittadino non rinuncia alla speranza: «Mi auguro che ci siano dei giovani disposti a prendere in mano la situazione», ha auspicato rilevando: «È una questione di senso civico, ma è anche giusto avviare un ricambio generazionale».
Lo stesso discorso ha fatto il capogruppo di minoranza, che dopo venti anni di militanza in consiglio comunale, la metà dei quali trascorsi al timone dell’ente, ha deciso di non ricandidarsi. «È giusto che si impegnino anche le giovani leve. Porterebbero stimoli diversi e idee nuove, anche se ho paura che nessuno sia disposto ad assumersi quest’onere. Se non si andasse al voto sarebbe un danno grave per il paese – ha paventato Antonello Piras, prima di formulare un auspicio –. Mancano solo due mesi, ma spero che qualcuno nel frattempo si proponga e abbia la forza di portare avanti questo delicato incarico».
Se la situazione non si sbloccasse da qui a breve, per l’ente locale si profilerebbe il commissariamento. Un fatto senza precedenti dacché Ula Tirso è Comune autonomo. «È un’eventualità che non vorrei prendere nemmeno in considerazione e che spero sia scongiurata», ha commentato Ovidio Loi. Il primo cittadino ha confermato la volontà manifestata all’epoca della sua discesa in campo di limitare la personale esperienza alla guida dell’amministrazione solamente per la durata di una consiliatura. Periodo in cui ha maturato una consapevolezza: «Alle condizioni in cui oggi operano gli amministratori locali bisognerebbe essere disoccupati o pensionati». L’affermazione ribadisce un concetto espresso anche in occasioni pubbliche: «Per dare il massimo nell’espletamento delle funzioni amministrative i cittadini dovrebbero essere messi nelle condizioni di conciliare il proprio lavoro con l’impegno istituzionale e dunque avere la possibilità di dedicare più tempo alla gestione della cosa pubblica. Ma non sono supportati dalle norme e i ripetuti appelli rivolti alla politica per cambiare questo stato di cose sono rimasti inascoltati».
Benché in questo momento i numeri risicati e l’assenza di un capolista non giochino a favore di Ula Tirso, il primo cittadino non rinuncia alla speranza: «Mi auguro che ci siano dei giovani disposti a prendere in mano la situazione», ha auspicato rilevando: «È una questione di senso civico, ma è anche giusto avviare un ricambio generazionale».
Lo stesso discorso ha fatto il capogruppo di minoranza, che dopo venti anni di militanza in consiglio comunale, la metà dei quali trascorsi al timone dell’ente, ha deciso di non ricandidarsi. «È giusto che si impegnino anche le giovani leve. Porterebbero stimoli diversi e idee nuove, anche se ho paura che nessuno sia disposto ad assumersi quest’onere. Se non si andasse al voto sarebbe un danno grave per il paese – ha paventato Antonello Piras, prima di formulare un auspicio –. Mancano solo due mesi, ma spero che qualcuno nel frattempo si proponga e abbia la forza di portare avanti questo delicato incarico».