La Nuova Sardegna

Oristano

Task force, scontro medici-Assl

di Michela Cuccu
Task force, scontro medici-Assl

«Poca trasparenza» e l’Ordine scrive al prefetto. L’azienda: «Lavoro di squadra da dieci giorni»

25 marzo 2020
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ORISTANO. «Manca un’unità di crisi per affrontare l’emergenza sanitaria ma l’Assl non ci ascolta». E invece l’Assl risponde e dice che è al lavoro e che l’unità di crisi è già in piedi. In piena emergenza coronavirus, nella sanità oristanese, è in atto una vera e propria lite a colpi di lettere e comunicati. Da una parte ci sono l’Ordine dei medici e i sindacati, dall’altro l’Azienda sanitaria. E tra le due trincee un dialogo inesistente fra istituzioni che invece, proprio adesso, dovrebbero collaborare. Il presidente dell’Ordine dei medici, Antonio Sulis e i responsabili dei sindacati Aaroi Emac, Anaao Assomed, Cimo Fesmed, Simeu, Snami e Snr hanno scritto al direttore generale Mariano Meloni, inviando la lettera anche al Prefetto e al sindaco Lutzu, con accuse molto dure rivolte al responsabile del’Assl. L’antefatto è che venerdì, l’Ordine dei medici si era fatto avanti proponendo la creazione di una task force permanente, composta dai primari di diversi reparti e servizi del San Martino. Non avendo ottenuto risposta, i medici avevano scritto nuovamente all’Assl e quindi al prefetto.

L’Assl ha immediatamente replicato, ieri, proprio sulla mancata collaborazione, ma non l’ha fatto direttamente con una risposta rivolta agli organismi firmatari, ma con una nota stampa: «All’interno dell’Assl è stato costituito e opera, in costante collegamento telematico, un gruppo ristretto di medici e dirigenti sanitari dedicato alla gestione dell’emergenza Covid-19», scrive il direttore generale, Mariano Meloni. Del gruppo fanno parte lo stesso direttore, il direttore dei presidi ospedalieri e i dirigenti medici delle direzioni degli ospedali di Oristano, Bosa e Ghilarza, i direttori dei dipartimenti, quelli dei distretti socio-sanitari di Oristano, Ghilarza-Bosa e Ales-Terralba, del Servizio di igiene e sanità pubblica, del pronto soccorso, di anestesia e rianimazione, del laboratorio analisi, del servizio delle professioni sanitarie.

Meloni precisa: «Il gruppo operativo, che adotta le più importanti decisioni in maniera trasparente e condivisa, è impegnato da oltre dieci giorni nella gestione dell’emergenza e, considerato che anche nell’Oristanese sono stati presi in carico diversi pazienti affetti da Covid-19 con un attento controllo dei focolai e senza che alcun operatore sanitario risulti a oggi contagiato, è possibile affermare che i risultati nelle strategie e nelle modalità operative scelte dalla cabina di regia stanno dando buoni risultati nel contenimento dei casi sul nostro territorio».

Meloni, infine, si dice stupito per le accuse lanciate da Ordine dei medici e sindacati: «Non capisco i motivi di una sterile polemica in un momento in cui sarebbe importante collaborare in maniera compatta e coesa». Difficile che però la risposta dell’Assl possa mettere la parola fine allo scontro. Il presidente dell’Ordine, Antonio Sulis ha spiegato: « Se le cose dovessero aggravarsi, con le strutture sanitarie di questo territorio ormai ridotte al minimo, senza un’unità di crisi, difficilmente saremo in grado di affrontare la situazione».

Intanto dai sindacati arriva anche una nuova denuncia e riguarda la sparizione dal poliambulatorio di Ales di dodici bottiglie di amuchina che sarebbero state «scippate» per essere portate a Oristano. A evidenziare quanto accaduto è il segretario della funzione pubblica della Cisl, Marco Pisanu, che smentisce l’assessore Mario Nieddu e il commissario regionale dell’Ats, Giorgio Steri che giusto due giorni fa avevano parlato di giacenze di dotazioni di sicurezza e disinfettanti.

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