La Nuova Sardegna

Oristano

Le sedicenni spacciavano all’ingresso

Le sedicenni spacciavano all’ingresso

Erano l’anello di congiunzione con gli studenti degli istituti superiori

21 aprile 2020
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ORISTANO. L’inchiesta Maria Salvador coinvolge anche due ragazze minorenni. Secondo gli agenti della Squadra mobile sono l’anello di congiunzione tra chi coltivava la droga e il mercato su cui i presunti spacciatori avevano puntato ovvero quello assai ampio, per quanto non ricchissimo, del mondo dei giovani. Del resto i margini di guadagno erano altissimi: poche spese per tirar su le piante, poche persone a far da tramite quando la consegna dello stupefacente non avveniva direttamente per mano degli stessi coltivatori.

È così che le scuole superiori cittadine venivano costantemente rifornite. Per la polizia questo era uno dei canali principali di riferimento per i giovanissimi consumatori di “erba”. Anche perché spesso non c’erano adulti di mezzo, visto che le due minorenni denunciate avevano iniziato a dedicarsi alle divagazioni dallo studio a sedici anni – oggi ne hanno uno in più –.

Erano loro a far da tramite e a procurare in maniera semplice tantissimi clienti a cui poi piazzare chili e chili di marijuana che comunque Claudio Nonnis e Paolo Romero Carrilo erano in grado di smerciare in vari paesi della zona, partendo proprio dalla loro Simaxis. Lo spaccio però non è l’unico reato per cui i cinque sono finiti nei guai. Per uno di loro ci sono due contestazioni in più. Gli accertamenti della Mobile hanno infatti portato al sequestro di un’arma. È una carabina modificata, con matricola abrasa e trasformata in un’arma vera e propria. Se sia mai stata utilizzata ancora non si sa, ma è probabile che servisse come protezione per chi doveva trascorrere i giorni e le notti nel campo di Bauladu in attesa che il seminato crescesse. Proprio il campo di Bauladu, quello delle seicento piante sequestrate nell’agosto scorso, aveva regalato alla polizia numerosi indizi: erano state sequestrate delle scarpe, indumenti e altri oggetti che avevano messo sulla strada giusta chi indagava. (e.carta)

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