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Rifiuti nell’area nuragica, ma l’incivile ha lasciato la firma

Rifiuti nell’area nuragica, ma l’incivile ha lasciato la firma

SAN VERO MILIS. Abbandona rifiuti in una zona di pregio ma si dimentica che tra questi vi erano evidenti segni di riconoscimento come cartelle ed esami sanitari.Questa volta però l’incivile di turno...

22 aprile 2020
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SAN VERO MILIS. Abbandona rifiuti in una zona di pregio ma si dimentica che tra questi vi erano evidenti segni di riconoscimento come cartelle ed esami sanitari.

Questa volta però l’incivile di turno difficilmente la farà franca. Anche perché dentro i sacco di rifiuti abbandonato in un canneto dietro il complesso nuragico monumentale di s’Urachi, c’erano documenti di vario genere con tanto di indirizzo di quello che potrebbe aver gettato i rifiuti vicino all’area archeologica.

A rinvenire la spazzatura sono stati i barracelli, comandati dal Capitano Stefano Carta, in questo periodo impegnati, oltre che nel controllo del territorio sanverese, anche nei servizi di sostegno alle persone in difficoltà.

Dentro il sacco di colore azzurro, tra indumenti vari e altri rifiuti, c’erano anche esiti di esami strumentali, con tanto di data e diagnosi firmata, effettuati in un struttura sanitaria. Tutti i documenti erano intestati alla stessa persona. Adesso partiranno gli accertamenti per verificare se a buttare quei rifiuti, peraltro contenenti dati sensibili, sia stato l’intestatario di quei documenti.

Se così fosse partiranno le procedure sanzionatorie a suo carico. Luigi Tedeschi, sindaco del paese, non esita a definire incivile il comportamento di chi abbandona per strada, tra i cespugli o nelle cunette, ogni genere di rifiuto, incurante dei danni che vengono prodotti all’ambiente. «L’arroganza di certi individui – scrive Tedeschi in una nota indirizzata ai suoi concittadini – purtroppo non si ferma neanche durante questa emergenza sanitaria, né di fronte al divieto di uscire di casa se non per comprovati, urgenti e giustificati motivi».

Quei rifiuti, abbandonati in prossimità di uno dei siti archeologici più importanti dell’isola, oggetto da oltre cinque anni di una campagna di indagini a tutto campo, condotta da un’equipe di studiosi provenienti dalle maggiori università nazionali e internazionali, coordinati da Alfonso Stiglitz, ha suscitato il disappunto di tanti. Non è la prima volta che i barracelli riescono a risalire e a sanzionare chi non rispetta l’ambiente.

«Ci piacerebbe però che fosse l’ultima – conclude Tedeschi – perché significherebbe una maggiore consapevolezza circa l’importanza costituita dall’ambiente per il futuro dei nostri figli. Per questo mi sento di ringraziare i componenti della compagnia barracellare, per il servizio scrupoloso da essi svolto quotidianamente a favore della comunità, e quanti contribuiscono, con le segnalazioni, ad aiutarci a tutelare i nostri beni paesaggistici».

Piero Marongiu

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