La Nuova Sardegna

Oristano

Un nuraghe ancora da scoprire

di Valentina Atzeni
Un nuraghe ancora da scoprire

Villaurbana, sì alla campagna di scavi nel sito archeologico di Bau Mendula

23 aprile 2020
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VILLAURBANA. Gli scavi che portarono alla luce parte dell’imponente nuraghe di Bau Mendula iniziarono nel 1990. Dietro la direzione scientifica di Vincenzo Santoni, e grazie a ulteriori studi successivi, il paese del Grighine ebbe la dimostrazione di essere stato un luogo strategico in età nuragica, contando più di cinquanta nuraghi sparsi nel proprio territorio, per la maggior parte ancora sepolti sotto strati di terra mai scavata. La campagna per riportare alla luce il principale nuraghe partita col professor Santoni non ebbe però un seguito: eccessivi i costi e troppo vasto il perimetro da analizzare, nonostante la planimetria studiata dall’archeologo si fosse poi dimostrata incompleta.

«Due anni fa, durante i lavori di pulizia del sito nuragico, decidemmo di effettuare dei rilievi, realizzando una nuova planimetria anche con l’ausilio di un drone», spiega il sindaco Paolo Pireddu. Solo allora, nonostante ci fossero già delle aspettative fondate, arrivò la conferma che i dati relativi all’effettiva dimensione del sito fossero parziali. Il primo cittadino decise quindi di fare richiesta al ministero per i Beni e le attività culturali per la prosecuzione degli scavi.

Ora arriva la concessione per una campagna triennale, da avviare in collaborazione con l’università di Sassari. «I lavori inizieranno in estate e saranno diretti da Pier Giorgio Spanu, professore associato di Archeologia dell’università di Sassari – spiega il sindaco –. La valorizzazione di un sito così importante e di facile accesso, in quanto si trova a poche centinaia di metri dalla strada pedemontana, potrebbe creare un sistema turistico di valorizzazione del territorio. Esiste anche un altro progetto per collegare i vari nuraghi con dei sentieri, ma procederemo per gradi».

Con questa campagna si darà visibilità al sito più importante per il paese e, nel lungo periodo di scavo, si darà un incentivo al mondo del lavoro: «A breve si procederà con l’affidamento del cantiere – conferma Paolo Pireddu –. Abbiamo previsto l’assunzione di quattro operai nel primo periodo, da affiancare a due archeologi. Ma il numero degli addetti verrà incrementato col passare del tempo».

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