I musei ripartono con i “fictores”
Al Diocesano sino al 7 giugno le creazioni degli artisti oristanesi della ceramica
18 maggio 2020
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ORISTANO. Un altro segnale importante della voglia di normalità arriva dalla riapertura di un presidio culturale che negli ultimi anni si è affermato. Il Museo Diocesano Arborense riapre oggi gli spazi del proprio giardino e sceglie per la ripartenza di celebra gli artisti della ceramica con la mostra “Fictores. I ceramisti di Oristano”. Nel porticato monumentale saranno esposti i lavori di Pier Paolo Argiolas, Antonello Atzori, Antonio Manis, Arnaldo Manis, Vito Manis, Antonio Marchi, Margherita Pilloni, Caterina Porcu, Valentina Pisu, Angelo Sciannella, Pietro Angelo Usai e Angela Regina Zoccheddu.
La scelta è ricaduta su una rosa di nomi che operano professionalmente nel mondo della produzione ceramica, ma anche su alcuni maestri che hanno insegnato o tuttora insegnano al liceo artistico Carlo Contini, contribuendo a formare nuove generazioni di artisti. La mostra ha un valore doppio in un’occasione del genere perché rappresenta un atto simbolico di nuovo avvio. L’invito è quello di trarre esempio dagli artisti, che lentamente danno origine a nuove forme, reinterpretando le vecchie, forgiando piccoli gioielli espressione di sapienza e armonia.
L’arcivescovo Roberto Carboni accompagna l’avvio con un messaggio: «Il Museo Diocesano riapre i cancelli con i dodici artisti che mettono a disposizione della comunità uno dei tesori a noi più cari, segno di amore, devozione e sacrificio». La mostra sarà visitabile oggi dalle 18 alle 20 e successivamente il giovedì e il venerdì dalle 17 alle 20, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, fino al 7 giugno. L’ingresso è gratuito
La scelta è ricaduta su una rosa di nomi che operano professionalmente nel mondo della produzione ceramica, ma anche su alcuni maestri che hanno insegnato o tuttora insegnano al liceo artistico Carlo Contini, contribuendo a formare nuove generazioni di artisti. La mostra ha un valore doppio in un’occasione del genere perché rappresenta un atto simbolico di nuovo avvio. L’invito è quello di trarre esempio dagli artisti, che lentamente danno origine a nuove forme, reinterpretando le vecchie, forgiando piccoli gioielli espressione di sapienza e armonia.
L’arcivescovo Roberto Carboni accompagna l’avvio con un messaggio: «Il Museo Diocesano riapre i cancelli con i dodici artisti che mettono a disposizione della comunità uno dei tesori a noi più cari, segno di amore, devozione e sacrificio». La mostra sarà visitabile oggi dalle 18 alle 20 e successivamente il giovedì e il venerdì dalle 17 alle 20, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, fino al 7 giugno. L’ingresso è gratuito